ROMA «Mi pare che tra quegli appunti mancasse un punto e cioè ‘non ricattabile‘». Così la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, replica ai giornalisti che, all’uscita dalla Camera, le hanno chiesto della foto degli appunti di Silvio Berlusconi di ieri al Senato, dove la premier in pectore viene descritta come “supponente, prepotente, arrogante e offensiva”.
E se nel centrodestra, tra FI e FdI in particolare, continua lo scontro, le opposizioni incalzano. Sul tema è intervenuto, ad esempio, Carlo Calenda. «Brava! In questa vicenda la protervia di Berlusconi, i diktat della Ronzulli, la pretesa di ministeri utili personalmente e gli insulti, meritavano una risposta». E, aggiunge sempre su Twitter il leader di Azione, «ciò premesso, così questi non governano sei mesi».
Per il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte «il centrodestra non è ancora partito e già appare in frantumi: il fatto che si parli di ricattabilità è grave, perché registra scorrettezze e assenza di fiducia reciproca». E aggiunge: «Mentre Berlusconi e Meloni si scambiano accuse attraverso i fogliettini e telecamere – scrive Conte – noi stiamo lavorando a un piano su caro bollette ed energia su cui chiederemo un confronto al nuovo Governo». Conte pone l’accento sui dissidi interni al centrodestra: «In quarantott’ore abbiamo assistito alla fine dell’idillio elettorale della destra per una imbarazzante guerra di poltrone. Meloni & Co. hanno chiesto e ottenuto il voto dei cittadini, ma hanno trascurato di dire che a tenerli insieme non è un’idea comune di Paese, ma la triste e consueta sete di potere».
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