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«Willy, l’aquila del novecento»

«Ha avuto tre grandi difetti: era bellissimo, ricchissimo, buonissimo. Troppo per essere amato dalla città più pettegola d’Italia, quella in cui Gioacchino veniva dì notte per non essere criticato…

Pubblicato il: 26/10/2022 – 8:21
di Mario Campanella*
«Willy, l’aquila del novecento»

«Ha avuto tre grandi difetti: era bellissimo, ricchissimo, buonissimo. Troppo per essere amato dalla città più pettegola d’Italia, quella in cui Gioacchino veniva dì notte per non essere criticato e che San Francesco da Paola abbandonò sdegnato. Willy Valentini,oggi 76 anni, è stato Il protagonista assoluto della Cosenza e della Calabria anni 70 e 80, proiettandola nel caveau internazionale dell’alta moda. Insieme allo zio Luigi,che aveva un ruolo fondamentale,e al fratello Raffaele, diede vita a un pantalonificio che era un punto di riferimento ben oltre i confini nazionali. I pantaloni più famosi d’Italia , per una vestibilità unica, venduti in tutto il mondo,con corner in Europa e negli Stati Uniti. Un successo che significava soldi, tanti, il lusso,la Rolls Royce, grandi abitazioni, viaggi e l’ingresso nel jet-set.
La sua condanna più brutta, forse, quella bellezza celestiale che sembrava frutto di un capolavoro rinascimentale. Anche da maturo,venti anni fa, fece impietrire Marta Marzotto che volle conoscerlo a tutti i costi. Quella bellezza che attirava donne dappertutto ma non gli impediva di essere centrale nell’alta moda. Al Pitti il suo stand era un must.
In quegli anni belli e terribili,in una Cosenza che, come scrive Gianfranco Bonofiglio, era una città oscura dì commistioni mai chiarite tra ciò che rappresentava il bianco e chi rappresentava il nero, Willy fu anche vittima di strani giochi. La morte dello zio coincise con la crescente crisi dell’azienda e le stelle raggiunte sì trasformarono in una terribile discesa. La crisi,gli avvoltoi, l’impunità dì cui godeva il malaffare, portarono progressivamente il pantalonificio,che aveva uno stabilimento a Settimo dì Montalto di grande livello ,alla chiusura. Ci furono tentativi di ripresa poi abortiti.
Willy è stato un grandissimo imprenditore. Perché la vestibilità dì quei pantaloni e il successo internazionale erano dovuti soprattutto al suo talento. Due figlie,Lhoana e Karim, straordinarie professioniste romane,il Re della moda sì è ritirato nella sua splendida dimora da tempo, insieme a Miranda, la compagna di lungo corso. Dimenticarlo già in vita sarebbe delittuoso, seppure la sua grande dignità non consenta di chiedere consenso.
Ha scritto un pezzo di storia importante della Calabria del novecento, come un’aquila che osa laddove gli altri non arrivano. E dì aquile ne abbiamo poche per lasciarlo nell’oblio.

]Giornalista

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