BRUXELLES Le cinque persone fermate ieri per il presunto caso di corruzione, associazione a delinquere e riciclaggio di denaro al Parlamento europeo, legato al Qatar, stanno testimoniando oggi davanti al giudice belga che si occupa del caso. Lo ha dichiarato un portavoce della Procura federale. Dopo aver raccolto la loro deposizione, il giudice, Michel Claise, deciderà domani se convalidare l’arresto o meno. Si tratta di una dei vicepresidenti del Parlamento europeo, la socialdemocratica greca Eva Kalli, il suo compagno, nonché l’ex eurodeputato italiano Pier Antonio Panzeri (anche lui socialdemocratico), il neoeletto presidente della Confederazione internazionale dei sindacati, Luca Visentini, e un dirigente di un Ong, la cui identità non è stata resa nota ufficialmente dalla procura.
La vice presidente del Parlamento europeo, Eva Kaili (S&d), è stata fermata perché in flagranza di reato. A casa sua sarebbero state trovate borse piene di contanti. È quanto riporta il quotidiano belga L’Echo. La flagranza di reato è appunto l’unica ragione che permette all’autorita’ giudiziaria di fermare un eurodeputato senza prima ottenere l’autorizzazione dal Parlamento europeo per la sospensione della sua immunita’. L’ammontare dei soldi non è stato ancora quantificato. L’Echo riporta che è stato fermato anche il padre della Kaili, anche lui mentre cercava di partire con una borsa piena di banconote. (Agi)
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