Che strana regione è la Calabria! O meglio che strani personaggi presidiano al Consiglio regionale e gestiscono il potere che la politica conferisce loro!
La più recente “boutade” che i partiti di maggioranza in Consiglio Regionale hanno ritenuto di portare alla valutazione dell’Assemblea per essere votata riguarda il gioco d’azzardo in locali prossimi a plessi scolastici.
L’intento è di apportare modifiche all’art. 16 della Legge regionale sulle “misure contro la ‘ndrangheta a tutela della legalità”, nel cui contesto c’è anche la norma che si intenderebbe adottare relativamente alle “scommesse” e all’uso delle “slot machine”. Il tentativo di riforma riguarda di ridurre la distanza (oggi fissata in 500 metri) minima delle sale gioco dai plessi scolastici.
Alfiere dell’opposizione al provvedimento che si discuterà oggi in Consiglio regionale, è la consigliera di opposizione Amalia Bruni, nota primario di Neurologia presso l’ospedale di Lamezia Terme, la quale ha presentato una mozione dal titolo eloquente: “Basta giocare con la vita”. Proposta che ha già ottenuto la condivisione di diversi Consiglieri di opposizione, contrari anch’essi alla modifica dell’art. 16 della Legge regionale “sulle misure contro la ‘ndrangheta per tutelare la legalità”.
Il testo del provvedimento (a meno di un possibile ritiro del documento) di modifica prevede la soppressione delle otto ore giornaliere di apertura delle sale gioco, dando la possibilità di lasciarle aperte giorno e notte, nonché la riduzione della distanza, oggi prevista in 500 metri, delle sale gioco dalle scuole, portandola a 300 metri.
C’è da pensare, considerata non solo l’alzata di scudi dei Partiti di opposizione, ma anche dal disappunto manifestato da “Fratelli d’Italia” per bocca della sottosegretaria di Stato, Wanda Ferro, la quale ha rivolto un invito a riflettere sull’argomento e invitato il Consiglio Regionale a riconsiderare la proposta. A tal proposito il Presidente dell’Assemblea, Filippo Mancuso ha dichiarato già la “possibilità” di una modifica del testo affermando che nella riunione di stamattina del Consiglio Regionale il testo stesso potrebbe essere rivisto, se non addirittura ritirato, dagli stessi proponenti.
Duro attacco anche dalla Conferenza Episcopale Calabrese contenuto in una frase emblematica. Eccolo: “E’ questo il regalo di Natale che volete riservare ai calabresi?”.
Gazzetta del Sud in un articolo a firma di Antonio Ricchio, riferiva la scorsa settimana che il presidente del Consiglio Regionale, Filippo Mancuso, ha ribadito che «in Consiglio Regionale non c’è una proposta per favorire la dipendenza, né per modificare i vincoli minimali al gioco d’azzardo. E che il Consiglio regionale è pronto semmai a discutere e confrontarsi sul merito». Ciò lascia sperare che il provvedimento possa essere emendato.
*giornalista
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