CATANZARO Il Comune di Catanzaro contro il presidente della Regione Roberto Occhiuto. Lo scontro sul tema della Facoltà di Medicina e sull’integrazione degli ospedali si inasprisce, le parole e i proclami non bastano più, e ora la guerra (sul piano giuridico beninteso…) è dichiarata. La Giunta comunale presieduta dal sindaco Nicola Fiorita ha infatti deciso di impugnare davanti al Tar due decreti del governatore Occhiuto quale commissario della sanità, il decreto con cui è stato approvato il Programma operativo che prevede la necessità del Dpcm per il riconoscimento della Mater Domini quale azienda ospedaliera universitaria e poi il decreto con cui è stato sottoscritto il protocollo con l’Unical per attivare alcune attività all’Annunziata di Cosenza.
Ieri, nell'”adunata” al Comune promossa per chiamare a raccolta la città, Fiorita aveva esplicitamente manifestato l’intenzione del Comune di adire le vie legali e ora arriva questa accelerazione, destinata ad alimentare ancora di più le tensioni. È «sussistente l’interesse del Comune di Catanzaro – quale titolare di una posizione differenziata e qualificata – alla impugnazione dei citati Dca, al fine di contestare in via autonoma le scelte compiute dalla Regione Calabria in materia sanitaria, poiché sfavorevoli e dannose alla collettività comunale nella parte in cui impedisce ovvero aggrava temporalmente l’istituzione dell’Azienda Unica prevista dalla legge 33/2021, ad apparente vantaggio del servizio sanitario di altro territorio regionale», scrive la Giunta comunale nella delibera del ricorso al Tar con contestuale nomina di un legale interno (Saverio Molica) e di uno esterno (Crescenzio Santuori). Secondo quanto si legge poi nella delibera dell’amministrazione Fiorita «il ritardo della fusione tra le due Aziende, la presunta e non provata nullità del provvedimento di costituzione dell’azienda Mater Domini di Catanzaro, oltre che l’erroneo assunto che l’azienda ospedaliero-universitaria “Renato Dulbecco” rappresenti una azienda nuova, pregiudicano gravemente gli interessi della città di Catanzaro, che vede dilatare oltremodo i tempi di attuazione della volontà legislativa regionale e nel frattempo assiste al depotenziamento e depauperamento dell’offerta sanitaria territoriale, della propria economia territoriale e delle potenzialità formative-universitarie, a fronte di un coincidente potenziamento del servizio sanitario di altro territorio regionale». Quanto al secondo decreto impugnato, la motivazione addotta dal Comune di Catanzaro è che «il protocollo d’intesa tra la Regione Calabria e l’Università della Calabria si basa sull’erroneo presupposto della sussistenza e operatività della Facoltà di Medicina e Chirurgia presso l’Ateneo della Calabria, la cui istituzione al contrario è ancora in essere, non essendo integrati i vari requisiti formali previsti, ivi compreso il parere della regione e del Nucleo di valutazione, dal Decreto Miur 2711 del 2021». (c. a.)
x
x