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Alluvioni, frane ed erosione costiera. Tutti i rischi per il territorio calabrese

Numeri e dati allarmanti contenuti nel rapporto dell’Ispra sul dissesto idrogeologico in Italia, giunto alla sua terza edizione

Pubblicato il: 13/01/2023 – 8:46
Alluvioni, frane ed erosione costiera. Tutti i rischi per il territorio calabrese

CATANZARO Alluvioni, frane, smottamenti. Il dissesto idrogeologico in Italia è segnato da elevati indici di pericolosità e fattori di rischio. Numeri e dati allarmanti contenuti nel rapporto dell’Ispra sul dissesto idrogeologico in Italia, giunto alla sua terza edizione. Il Rapporto fornisce il quadro conoscitivo di riferimento aggiornato sulla pericolosità da frana, da alluvioni, sull’erosione costiera e sui relativi indicatori di rischio per l’intero territorio italiano. I dati rappresentano un elemento utile a supporto delle decisioni nell’ambito delle politiche di contrasto al dissesto idrogeologico, comprese quelle previste nel Pnrr (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza).

L’erosione costiera

Le nuove Mosaicature nazionali di pericolosità, realizzate sulla base dei Piani di Assetto Idrogeologico – PAI Frane e delle mappe di pericolosità idraulica secondo gli scenari del D. Lgs. 49/2010 di recepimento della Direttiva Alluvioni (2007/60/CE), tengono conto degli aggiornamenti forniti dalle Autorità di Bacino Distrettuali. Secondo i dati Ispra, complessivamente il 18,4% (55.609 km2 ) del territorio nazionale è classificato a pericolosità frane elevata, molto elevata e/o a pericolosità idraulica media (tempo di ritorno tra 100 e 200 anni). Rispetto all’edizione 2018 del Rapporto, emerge un incremento percentuale del 3,8% della superficie classificata a pericolosità da frana elevata e molto elevata e del 18,9% della superficie a pericolosità idraulica media. L’incremento è legato principalmente a un miglioramento del quadro conoscitivo effettuato dalle Autorità di Bacino Distrettuali con studi di maggior dettaglio e mappatura di nuovi fenomeni franosi o di eventi alluvionali recenti. Il nuovo rilievo delle coste italiane ha consentito un aggiornamento dei dati sullo stato e sui cambiamenti della linea di costa nel periodo 2007-2019, da cui emerge a livello nazionale che il 19,7% dei litorali sono in avanzamento e il 17,9% in arretramento. A fronte di un progressivo aumento dei
tratti di costa protetti con opere di difesa rigide, rispetto al 2000-2007 si rileva un lieve aumento dei litorali stabili e in avanzamento e una diminuzione dell’1% dei litorali in erosione. A livello regionale il quadro è più eterogeneo: le regioni con i valori assoluti più elevati di costa in erosione sono Calabria, Sicilia, Sardegna e Puglia.

Il rischio alluvioni nelle regioni italiane

Nella Regione Calabria – precisa Ispra – è stata definita una sorta di “fascia di rispetto per pericolo di inondazione”. Le maggiori percentuali di territorio potenzialmente allagabile per lo scenario medio (MPH) si registrano in Emilia Romagna (45,6%) e in Calabria (17,2%).

I fenomeni franosi

Le frane censite nell’Inventario dei Fenomeni Franosi in Italia sono oltre 625.000 e interessano un’area di quasi 24.000 km2, pari al 7,9% del territorio nazionale. I dati sono aggiornati al 2021 per la Provincia Autonoma di Bolzano; al 2018 per la Regione Umbria; al 2016 per le regioni Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Piemonte, Sicilia e Valle d’Aosta; al 2015 per la Toscana; al 2014 per la Basilicata e la Lombardia. Per le restanti regioni i dati sono aggiornati al 2007. Un quadro sulla distribuzione delle frane in Italia può essere ricavato dall’indice di franosità, pari al rapporto tra l’area in frana e la superficie totale, calcolato su maglia di lato 1 km. I dati relativi alla Calabria risultano sottostimati rispetto alla reale situazione di dissesto poiché l’attività di censimento
delle frane è stata concentrata prevalentemente nelle aree in cui sorgono centri abitati o interessate dalle principali infrastrutture lineari di comunicazione
. Il 28% delle frane italiane sono fenomeni a cinematismo rapido (crolli, colate rapide di fango e detrito), caratterizzati da velocità elevate, fino ad alcuni metri al secondo, e da elevata distruttività. Altre tipologie di movimento caratterizzate da velocità moderate o lente, possono causare ingenti danni a centri abitati e infrastrutture lineari di comunicazione, come accaduto ad esempio a Cavallerizzo di Cerzeto, in provincia di Cosenza, nel 2005.

Mappa frane Ispra
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