AMANTEA «Abbiamo sempre pensato che il territorio del nostro Comune fosse uno e che lungo i suoi 13 Km di estensione assumesse soltanto nomi diversi: Acquicella, Catocastro, Chiazza, Taverna, Santa Maria, Coreca, Marinella e Campora San Giovanni oltre ai numerosi toponimi delle contrade». È quanto si legge in una nota del Comitato Amantea Unita che aggiunge: «L’ordinanza n. 103/2023 del Consiglio di Stato ha accolto i rilievi del Comune di Amantea ed ha sospeso il referendum consultivo fino al giudizio di merito sulla vicenda».
«Il Supremo organo di Giustizia amministrativo – è detto ancora nella nota – ha inoltre riportato la questione nei binari sanciti dalla Costituzione, dalle leggi, dello Stato, da quella della stessa Regione Calabria e dalle varie pronunce della Corte Costituzionali: interesse qualificato e popolazione. Ben 300 cittadini avevano, nel mese di maggio del 2022, chiesto alla 1 Commissione del Consiglio Regionale e al Consiglio stesso di valutare: i molteplici interessi qualificati che consentivano il distacco Campora San Giovanni prima e poi quelli, altrettanto numerosi, che definivano la popolazione chiamata al voto nel referendum. Si chiedeva, anche, l’accertamento della reale consistenza della popolazione che sarebbe rimasta dopo l’eventuale distacco con un’indagine presso gli Uffici Demografici del Comune di Amantea».
«Non ricevemmo risposta – affermano ancora gli attivisti del Comitato – anzi vi fu un’accelerazione ingiustificata dell’iter amministrativo e dell’approvazione della delibera autorizzativa del referendum consultivo. Volevano impedire al Sindaco e al Consiglio Comunale eletti il 13 di Giugno di intralciare i loro piani. Un comportamento non solo ingiustificato ma da censurare sia da parte del Consiglio Regionale sia soprattutto dei consiglieri Graziano (proponente) e Iacucci (patrocinatore)».
«Adesso aspettiamo con serenità e fiducia che il TAR Calabria – è detto ancora – decida rispondendo ai quesiti posti dal Consiglio di Stato, la giustizia non più trincerarsi dietro un “sembra” o sorvolare sulla popolazione. Rimane, già da adesso, la necessità di rimediare ai disastri sociali causati dalla proposta Graziano e dall’aggressione di Iacucci. L’ordinanza del Consiglio di Stato ha ribadito che la delibera che è stata sospesa è quella del Consiglio Regionale e non del Consiglio Comunale di Serra d’Aiello. Allora chiediamo a che titolo il Comune di Serra di Aiello sta in giudizio? Amantea ha il diritto di difendersi altri Comuni non hanno diritto di aggredirla».
«È necessario ricostruire un clima di fiducia e spetta al Sindaco, all’Amministrazione e al Consiglio – sostengono i membri del Comitato – andare incontro all’ansia dei nostri concittadini di Campora San Giovanni rendendo funzionanti forme di partecipazione democratica. Pensiamo al Consiglio di Frazione previsto dallo Statuto del Comune ed il cui Regolamento di elezione e funzionamento è stato approvato, nella sua ultima versione, con delibera Consiliare n. 5 del 2015».
«Proponiamo che detto Regolamento – lanciano l’idea gli attivisti – venga velocemente rivisto soprattutto negli artt. 8-9 dotando il Consiglio di frazione del potere di esprimere pareri obbligatori in merito a: Piano delle opere pubbliche; Criteri sull’organizzazione degli uffici e dei servizi; Programmazione degli eventi dell’Estate, del Natale; Ripartizione dei contributi alle associazioni. Altri ed eventuali concernenti il territorio della frazione». «Costruiamo insieme – concludono – il nostro futuro».
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