ROMA Il quotidiano statunitense “The Wall Street Journal” ha attribuito, citando funzionari statunitensi, allo Stato di Israele l’attacco condotto nella tarda serata di ieri contro un impianto militare del ministero della Difesa iraniano nella città di Isfahan, osservando che l’azione è avvenuta mentre gli Stati Uniti e lo Stato ebraico tentando di “contenere le ambizioni nucleari e militari di Teheran”. Come sottolinea il quotidiano statunitense l’attacco è il primo effettuato da Israele dopo la salita al potere del nuovo governo di destra guidato dal premier Benjamin Netanyah, che durante i precedenti mandati come capo dell’esecutivo (dal 2009 al 2021) ha autorizzato una serie di audaci operazioni all’interno dell’Iran. Secondo il “The Wall Street Journal”, l’attacco giunge mentre i funzionari israeliani e statunitensi stanno discutendo nuovi modi per combattere le operazioni destabilizzanti dell’Iran, compreso il suo approfondimento della cooperazione militare con la Russia. Il direttore della Central Intelligence Agency (Cia), William Burns, si è recato a sorpresa la scorsa settimana in Israele proprio per discutere di Iran e di altre questioni regionali. Inoltre, domani il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, sarà a Gerusalemme dove approfondirà con il nuovo governo sull’Iran e altre questioni regionali, in particolare dopo gli ultimi episodi di violenza che hanno riacceso lo scontro tra israeliani e palestinesi. Lo scorso 26 gennaio, Stati Uniti e Israele hanno condotto la loro più grande esercitazione militare congiunta di sempre, la Juniper Oak 2023, coinvolgendo più di 7.500 militari di entrambi i Paesi e simulando una serie di scenari multi dominio (terra, aria, mare e cyber) per testare la loro capacità di eliminare i sistemi di difesa aerea e rifornire caccia in volo per eventuali missioni a lungo raggio, considerati elementi chiave di un grande attacco militare contro l’Iran. La scorsa settimana, proprio in un’intervista al “The Wall Street Journal”, il capo di Stato maggiore israeliano, il generale Herzi Halevi, ha affermato che Israele e Stati Uniti si stavano preparando al peggio. Secondo Halevi le esercitazioni militari hanno inviato “un messaggio molto chiaro all’Iran: se commettete errori, stiamo preparando le nostre capacità offensive”.
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