CROTONE I comuni di Crotone, Santa Severina, Isola di Capo Rizzuto, San Mauro Marchesato, Strongoli, Mesoraca, Petilia Policastro, Rocca di Neto, Roccabernarda, San Nicola dell’Alto, Cutro e Cotronei hanno proposto ricorso al Tar contro l’Autorità Rifiuti e Risorse Idriche (ArriCal) costituita con legge regionale per la gestione del servizio idrico integrato e nei confronti della Regione Calabria e Sorical spa.
Rappresentati dall’avvocato Alfredo Gualtieri, i comuni chiedono che venga annullato, previa sospensione, il decreto emesso dal commissario dell’ArriCal «con cui si è proceduto all’approvazione del cronoprogramma del subentro del predetto gestore unico agli attuali gestori, con previsione che la gestione del servizio permarrà per l’intero anno 2023 in capo ai Comuni/gestori esistenti». Il commissario ha inoltre individuato la Sorical quale gestore che dovrebbe subentrare immediatamente nella riscossione della tariffa ma le spese del servizio rimarrebbero a carico del comuni.
In sostanza la Regione Calabria ha istituito l’Autorità Rifiuti e Risorse Idriche Calabria ad aprile 2022 con la legge regionale numero 10. Veniva così soppressa l’Autorità Idrica della Calabria le cui funzioni passavano all’ArriCal rappresentata da un commissario straordinario. Tra le altre cose è stato indicato l’iter per l’operatività del soggetto gestore interamente pubblico, autorizzando la cessione a titolo gratuito delle azioni di Sorical spa, nella misura massima del 40% del capitale sociale in favore dei comuni e degli altri enti locali ricompresi nell’ambito territoriale, demandando alla Società l’approvazione delle necessarie modifiche statutarie. Ed è stato anche disposto che l’Autorità Rifiuti e Risorse Idriche della Calabria, ove individui Sorical quale gestore unico del Servizio idrico integrato, definisca il cronoprogramma del subentro del predetto gestore unico agli attuali gestori, fermo restando il subentro immediato nella riscossione della tariffa.
L’ArriCal ha approvato un cronoprogramma del subentro del predetto gestore unico agli attuali gestori.
Ma, scrive l’avvocato Gualtieri nel ricorso, la legge regionale 10 del 2022 prevede che il gestore unico del servizio idrico integrato – individuato in “Sorical spa” – «subentri immediatamente, ovvero a decorrere dal primo gennaio 2023, nella riscossione della tariffa ai gestori attuali/comuni i quali, nelle more di essere assorbiti secondo le modalità dettate dal cronoprogramma, continuano a gestire l’intero servizio idrico integrato affrontandone tutti i costi e le annesse responsabilità».
Inoltre, nella declaratoria annessa al cronoprogramma si prevede che:
-la bollettazione dell’anno dovrà riportare il logo Sorical; -i pagamenti da parte degli utenti avverranno su un conto intestato a Sorical medesima; ai Comuni è consentita la sola possibilità di consultare il conto ai fini della rendicontazione; sui flussi incassati Sorical tratterrà le proprie spettanze e rigirerà ai Comuni le eccedenze e che “laddove gli incassi da tariffa non fossero sufficienti” i Comuni continueranno “a coprire i consti della fornitura idrica all’ingrosso in misura non inferiore a quella garantita negli ultimi anni”; -Sorical potrà trattenere sull’incassato anche le quote di rata per i debiti dei comuni/gestori sulle forniture di acqua all’ingrosso scadute e non pagate e supporterà “i comuni per pratiche finalizzate ad accedere a forme di finanziamento agevolato presso la Cassa Depositi e Prestiti per liquidare le spettanze dei fornitori”; i comuni si fanno carico del debito pregresso nei confronti di Sorical; in ogni caso sono esclusi dal trasferimento/acquisizione debiti e crediti pregressi i quali restano in capo ai comuni.Secondo i ricorrenti «il gestore unico regionale non può escludere dalla gestione del servizio idrico integrato pezzi del sistema e subentrare soltanto in alcuni di essi, quali la bollettazione e la riscossione della tariffa, lasciando la gestione dell’intero servizio idrico integrato ai comuni che, conseguentemente, ne devono sopportare i costi».
Nel ricorso viene sollevata anche l’eccezione di incostituzionalità di una porzione della legge 21 dell’ottobre 2022 nella parte in cui «l’Autorità Rifiuti e Risorse Idriche della Calabria, ove individui Sorical spa. quale gestore unico del Servizio idrico integrato, definisce il cronoprogramma del subentro del predetto gestore unico agli attuali gestori, fermo restando il subentro immediato nella riscossione della tariffa».
Questa legge entrerebbe in «palese violazione dell’autonomia finanziaria riconosciuta agli enti locali e, anche, del comma 6 dello stesso articolo 119 della Costituzione per il quale i comuni ”possono ricorrere all’indebitamento solo per finanziare spese di investimento”».
Il problema sollevato con questo ricorso riguarda tutti i comuni calabresi e non è un caso che oltre ai 12 comuni appena citati, analoga iniziativa sia stata proposta dal Consorzio tra Comuni per la Gestione del Servizio Idrico Integrato nel Crotonese con la difesa dell’avvocato Gaetano Liperoti. (a.truzzolillo@corrierecal.it)
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