CROTONE «Ho detto delle cose molto chiare, molto precise. Secondo me tutto quello che si doveva fare non è stato fatto, basta controllare se è vero e basta». Non usa giri di parole Orlando Amodeo, medico soccorritore a Crotone e per lunghi anni dirigente medico della Polizia di Stato. Raggiunto dal Corriere della Calabria, Amodeo ha spiegato quello che è il suo punto di vista sulla tragedia dei migranti che si è consumata sulle coste crotonesi.
Una delle tesi avanzate dalle primissime ore è legata al mare e le condizioni meteorologiche che avrebbero impedito di raggiungere i migranti. «Accettiamo questa ipotesi, ma c’è un piccolo problema: in 30 anni con la Capitaneria di Porto e la Finanza siamo andati fuori con mare forza 8, ieri il mare era forza 4. Qualcuno mi deve spiegare perché allora. Poi rammento a tutti che l’imbarcazione era in legno ed era meno di 20 metri di lunghezza. Questa imbarcazione, con questo mare, ha percorso 1.278 chilometri e si è schiantata a 5 metri dalla spiaggia». «Ora noi non abbiamo imbarcazioni tali da fare 40 chilometri Crotone-Steccato di Cutro? Per favore, sono una persona seria».
L’ipotesi di Amodeo è chiara. «Penso – dice – che nessuno abbia voluto la morte di nessuno, questo sia chiaro. Penso che l’arrivo dei migranti sia stato sottovaluto. Probabilmente si aspettavano un altro sbarco clandestino come tanti, purtroppo lo sbarco clandestino si è tramutato in tragedia e i loro piani sono stati scombussolati». E sulla possibilità che il Viminale si rivolga all’Avvocatura dello Stato Amodeo spiega: «Pensano che impaurite un cittadino sia una cosa comune, peccato che quel cittadino è stato un dirigente medico della Polizia che non ha avuto paura di mafiosi». (redazione@corrierecal.it)
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