Piantedosi sulla strage di migranti: «La disperazione non giustifica i viaggi a rischio»
Polemiche sulla dichiarazione del ministro dell’Interno dopo la tragedia di ieri in Calabria

ROMA «La disperazione non può mai giustificare condizioni di viaggio che mettono in pericolo le vita dei propri figli». Lo ha detto il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, rispondendo ai giornalisti dopo la strage di migranti in Calabria. Il ministro ha risposto ai giornalisti anche alla domanda su come si possono contrastare gli scafisti, dopo il naufragio in Calabria, a margine di un appuntamento con l’Anci. «Ci stiamo lavorando, ha detto. È un problema internazionale». E l’Europa? «Sto andando in Francia per questo». Il ministro andrà oggi in Francia per un bilaterale con l’omologo francese.
I Radicali: parole agghiaccianti, si dimetta
«Parole agghiaccianti, inaccettabili ma ancora più gravi se pronunciate dal ministro dell’Interno che è preposto a garantire il diritto d’asilo nel nostro Paese. Ora si dimetta», così in una nota Massimiliano Iervolino, segretario di Radicali Italiani in seguito alle affermazioni di Piantedosi sul naufragio che ha causato decine di morti nel mare antistante la Calabria. «Dichiarando che di fronte a tragedie di questo tipo non ci sia al primo posto il diritto o il dovere di partire il ministro Piantedosi ha praticamente negato l’esistenza del diritto d’asilo e l’ha fatto davanti ai cadaveri di uomini, donne e bambini provenienti da Afghanistan, Iran, Paesi da cui si fugge perché a rischio è la vita propria e dei propri figli. Si chiama diritto d’asilo ed è parte integrante della cultura democratica del nostro Paese e del mondo libero tutto. Se il ministro dell’Interno non ha piena consapevolezza di tale imprescindibile obbligo internazionale che lui stesso deve garantire, deve dimettersi immediatamente», conclude.