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la tragedia del mare

Stretta sugli scafisti e impulso ai flussi regolari, il governo a Cutro vara il nuovo decreto – VIDEO

Meloni: «Sbaglia chi pensa che dopo Steccato cambiamo politica. Cercheremo i trafficanti per spezzare questo sistema. Ringrazio Piantedosi». I contenuti del provvedimento del Cdm in Calabria

Pubblicato il: 09/03/2023 – 18:15
Stretta sugli scafisti e impulso ai flussi regolari, il governo a Cutro vara il nuovo decreto – VIDEO

CUTRO Pugno duro del Governo sull’immigrazione clandestina e sui «mercanti di uomini». Il decreto approvato “all’unanimità” dal Consiglio dei ministri, tenutosi oggi pomeriggio a Cutro non cambia la linea della fermezza del Governo sull’immigrazione clandestina.

Meloni: A Cutro per dare un segnale simbolico e concreto

Introducendo i lavori della conferenza stampa, che si è tenuta subito dopo la riunione del Cdm, Giorgia Meloni ha spiegato le ragioni della scelta delle sede di Cutro: «Volevamo dare un segnale allo stesso tempo simbolico e concreto». «Simbolico perché un consiglio dei ministri si tiene sul luogo, dove si è consumata una tragedia. La presenza dell’intero Consiglio dei ministri a Cutro ha voluto lanciare il messaggio dell’attenzione che il Governo ha sul tema dell’immigrazione».

«Governo intende sconfiggere la tratta di esseri umani»

Meloni ha parlato di «soluzioni», che sono state individuate per risolvere il problema e «fare quello che si può fare, perché queste tragedie non debbano ripetersi».
Il decreto Cutro «affronta la materia e ribadisce che il Governo è determinato a sconfiggere la tratta di esseri umani».
La risposta che viene data alla tragedia consumata nel Crotonese «è una politica di maggiore fermezza sul tema». La linea sull’immigrazione non si cambia e «quello che è accaduto a Cutro è la dimostrazione che non c’è politica più valida di quella finalizzata a rompere la tratta degli scafisti e combattere la schiavitù del terzo millennio». Il Governo intendere mette in campo ogni attività per «impedire che i mercanti di morte possano agire indisturbati».
«Questa gente – ha sottolineato Meloni – la voglio combattere e voglio sconfiggerla».

«Cercheremo i trafficanti per spezzare questo sistema»

Questo è l’obiettivo che si vuole raggiungere con il decreto approvato oggi, che prevede «l’inasprimento delle pene per chi pratica il traffico dei migranti». Il decreto introduce «una nuova fattispecie di reato in caso di morte dovute al traffico di clandestini». I mercanti di uomini potranno essere condannati sino a 30 anni di carcere. «Il reato sarà perseguito dall’Italia, anche se commesso fuori dai confini nazionali».

«Il messaggio deve essere che venire in Italia illegalmente non conviene»

«Un altro modo per combattere i trafficanti – spiega la premier – è mandare il messaggio che venire in Italia non conviene, che imbarcarsi verso l’Italia non conviene. Ripristiniamo i decreti flussi, nessuna nazione seria al mondo dirà di venire qui illegalmente pagando. Servono criteri, quote e proiezioni triennali. E corsie preferenziali per gli stranieri che hanno fatto corsi professionali riconosciuti dall’Italia perché farli entrare e tenerli ai semafori non è solidarietà».

«Grazie a Piantedosi, il governo non poteva fare di più sul naufragio di Cutro»

«Ringrazio il ministro Piantedosi, il governo non poteva fare nulla di più o di diverso» sul naufragio di migranti sulle coste della Calabria», rimarca poi la Meloni in conferenza stampa. 

Stretta sugli scafisti

Nel merito del decreto “Cutro” sono intervenuti i ministri: Carlo Nordio, Antonio Tajani, Matteo Piantedosi, Francesco Lollobrigida e Matteo Salvini. In particolare Salvini ha detto che tornerà presto in Calabria per presentare alcune opere che apriranno presto i cantieri.
Al momento i fermati devono rispondere del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, punito con la reclusione da uno a cinque anni e con la multa di 15mila euro per ogni persona trasportata. Sono già previste delle aggravanti, ma si introduce una specifica che scatterebbe se il trasporto finisse in tragedia, cioè con vittime, come accaduto a Cutro. Nel mirino non c’è solo chi guida ai barconi ma anche le reti criminali che gestiscono il traffico.

Espulsioni e rimpatri

Oggi, se uno straniero viene rintracciato in uno status di irregolarità, nella maggior parte dei casi gli si consegna un foglio di via con l’invito (mai raccolto) a lasciare il territorio nazionale. Il Governo punta a rendere effettive le espulsioni, con l’ok dei Paesi di origine, fermo restando che questi ultimi devono essere ‘sicuri’: chi viene rimpatriato non deve cioè finire in una zona di guerra o rischiare trattamenti disumani.

Impulso ai flussi regolari

Il decreto flussi viene allargato e reso pluriennale. Ci saranno ora numeri più alti per venire incontro alle esigenze del mondo produttivo (da 300 a 500mila posti disponibili). L’obiettivo è ppi assegnare quote privilegiate ai Paesi che collaborano più efficacemente nel contrastare le partenze di migranti irregolari e nell’accettare i rimpatri. Prevista una semplificazione normativa e degli adempimenti burocratici necessari per chi chiede di entrare legalmente in Italia. 

Corridoi umanitari

 Il Governo con il decreto legge punta a dare un’accelerata ai corridoi umanitari manifestando disponibilità anche ad aderire alle evacuazioni umanitarie e ai programmi di reinsediamento. Nel pacchetto spazio, infine, agi stanziamenti ai Comuni per migliorare la rete dei centri di accoglienza, strutture che frequentemente non si trovano in condizioni ottimali.

La giornata di Cutro

È iniziata con l’atterraggio alle 15,30 all’aeroporto Sant’Anna. Il primo ministro è stato il primo a raggiungere la sede della riunione. Quando Meloni è arrivata nel paese degli scacchi si sono consumate due manifestazioni di opposte tendenze: da una parte del marciapiede si erano posizionati i contestatori che hanno tentato di colpire l’auto della premier lanciando dei peluche; dall’altro lato i sostenitori di Meloni con le bandiere di Fratelli d’Italia, che hanno applaudito. In piazza municipio è stata accolta dagli applausi di una decina di persone, che erano affacciate sul balcone di una casa. Scesa dall’auto – indossava una mantellina sportiva – ha imboccato la scalinata che porta all’entrata principale del palazzo comunale. Ad attenderla il sindaco di Cutro, Antonio Ceraso, il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, il vescovo di Crotone, Raffaele Panzetta, e il presidente della Provincia, Sergio Ferrari. C’è stato un momento di disattenzione del premier che, quasi, aveva saltato il gruppo di autorità schierate di lato al portone d’ingresso. Dopo i saluti di rito, Meloni e gli altri sono entrati nel palazzo comunale ed hanno scoperto una targa dedicata alla tragedia dei naufraghi. Poco dopo sono arrivati i ministri, a bordo di minibus scuri. La seduta del Consiglio dei ministri si è tenuta nella sala consiliare del Comune. A conclusione della seduta alcuni rappresentanti del Governo hanno partecipato alla conferenza stampa, che ha concluso le attività a Cutro. (gae.meg.)

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