MILANO «È sempre importante il 21 di marzo ricordare le vittime, per chiedere giustizia e verità», spiega ai nostri microfoni Rosi Bindi che ha aggiunto: «Sono importanti tutti i luoghi nei quali si è celebrata questa giornata in questi anni, Milano è particolarmente importante per molti motivi, perché anche a Milano si è consumato un pezzo della stagione delle stragi. Perché a Milano è stata uccisa Lea Garofalo, perché la Lombardia è la quarta regione di insediamento delle mafie, per la grande penetrazione della ‘ndrangheta. Dobbiamo risvegliare le coscienze di tutti. Abbiamo vinto la mafia delle stragi, dobbiamo vincere la mafia degli affari che si insinua e si inserisce in ogni in ogni realtà del nostro Paese, fa tanto male alla democrazia e alla qualità della vita».
Presenti all’evento anche Simona e Nando Dalla Chiesa, figli del Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa. È importante essere qui «perché molte delle grandi scelte che si compiono a livello nazionale nascono da Milano, sono influenzate da Milano che purtroppo per tanto tempo è stata convinta che la mafia fosse un fenomeno marginale che riguardava soltanto alcune zone del Sud», ha detto Nando Dalla Chiesa. «Purtroppo – ha spiegato ai nostri microfoni Simona Dalla Chiesa – ormai la Lombardia è diventato un luogo in cui le mafie, la ‘ndrangheta in particolare, hanno radicato in maniera consistente i loro affari. Noi abbiamo bisogno di stare insieme per ritrovarci e in questa giornata della memoria, per riaffermare il nostro diritto, che non sia dimenticato il sacrificio di tutti i nostri familiari. Ci ritroviamo e ci guardiamo in faccia e sappiamo ognuno che cosa prova l’altro e con questo cuore, con questa emozione, continuiamo a stare insieme sentendoci abbracciati dalla città di Milano che sicuramente ci ha accolto e ci accoglierà domani con grande affetto».
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