LAMEZIA TERME Un’azienda giovane, ambiziosa, capace di mettere sul mercato prodotti di raffinata qualità che, mischiando tradizione identitaria e innovazione, mira a diventare un punto di riferimento unico nell’alta moda italiana e internazionale. Stiamo parlando di “Vancali”, impresa di Tiriolo messa in piedi da due imprenditori giovani e pieni di voglia di fare come Desiree Zinnà e Antonio Mazzei. Si tratta del primo laboratorio dell’arte della tessitura, inaugurato da pochi mesi ma già in grado di produrre accessori e tessuti di lusso esclusivo grazie all’abilità di maestri tessitori di accertata esperienza e bravura. A parlare stasera nella nuova puntata di “Ti racconto un’impresa”, il format de L’altro Corriere Tv dedicato alle storie delle aziende più importanti della tradizione calabrese (in onda sul canale 75 a partire dalle 21), saranno proprio i due titolari, tra l’altro marito e moglie. «Vancali – ha spiegato Antonio Mazzei – nasce a Tiriolo per tanti motivi. Il primo è perché il vancale è esso stesso legato a Tiriolo. Bisogna considerare che la nostra tecnica di tessitura è conosciuta solo nel perimetro di Tiriolo, fortemente legata al territorio. Noi oggi usiamo definirlo un made in Tiriolo, neanche un made in Italy, per concetto e per tradizione.
Secondo alcuni Tiriolo è la terra dei Feaci, secondo altri fu fondata da Enotrio, fatto sta che rilievi archeologici e rilievi storici certificano Tiriolo come un centro culturale importante. A Tiriolo furono trovati delle pietre da telaio che sono oggi conservate nel museo Archeologico. Pietre da telaio che ci indicano che l’arte della tessitura è radicata nella storia di Tiriolo. Noi siamo abituati a vedere i telai medievali, i telai di legno ormai oggi è diventato quasi un fenomeno folkloristico far vedere quel tipo di telaio. Noi in Vancali abbiamo portato un’innovazione. La struttura è in ferro, ma l’anima del telaio rimane sempre la stessa. È un telaio classico a 4 licci, dove l’artigiano sviluppa dei disegni in modo orizzontale sulla tela. Noi li abbiamo snelliti rendendoli un pochino più leggeri, portando in piano il lavoro in modo tale che il carico sulle spalle sia inferiore. E con questo tipo di telai a 4 licci, grazie alle maestranze che lavorano per noi, abbiamo recuperato una tecnica tessitoria che ha all’incirca 2500 anni. Il motivo principale del vancale di Tiriolo è la “zanna”. Questo tipo di disegno che si chiama appunto zanna, è un motivo tradizionale con una tecnica conosciuta solo a Tiriolo. Noi l’abbiamo recuperata, abbiamo alleggerito il tessuto, stiamo utilizzando dei filati pregiatissimi in modo tale da renderlo più leggero con l’obiettivo unico ed esclusivo di portare questo pezzo di storia, cultura e tradizione sulle passerelle dell’alta moda».
«Noi – prosegue Desiree Zinnà – abbiamo cinque tessitori e una sarta, una maestra artigiana che ha il compito di sistemare anche la minima pecca a vancale quasi terminato. Il nostro obiettivo è stato quello di ridare un’importanza centrale alla figura della tessitrice e del tessitore in un periodo storico in cui purtroppo i giovani preferiscono andarsene dalla nostra amata Calabria. Io ho studiato fuori ma ho fatto di tutto per tornare nella mia terra. Sono felice che oggi tra i nostri dipendenti ci siano anche ragazzi che percepivano il reddito di cittadinanza. Per quanto riguarda l’impresa, noi produciamo il vancale tipico di Tiriolo. Per ottenere i risultati eccellenti che abbiamo raggiunto, abbiamo studiato in un modo molto delicato e approfondito la tipologia di lavorazione più adatta ed efficace. Infatti, il nostro vancale si contraddistingue dagli altri che esistono sul territorio proprio per la lavorazione».
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