Prendo un taxi a Lamezia. L’autista neanche fa finta di prendere il trolley da mettere nel bagagliaio come accade in tutti i posti del mondo. Avrò incontrato quello sbagliato (voto “due”). Enrico Mattei insegnava a sorridere ai suoi benzinai che facevano il pieno alla pompa. Si prenda esempio. I taxi sono uno dei tanti problemi di Lamezia. Qualche settimana fa tifosi del Cosenza giunti di notte in aeroporto da una trasferta per un ritardo hanno denunciato di aver raggiunto la stazione dei treni a piedi sotto la pioggia per assenza di qualsiasi trasporto pubblico.
Benvenuti a Lamezia. Città che ha onorato me e il professor Gianluca Passarelli di un consiglio comunale dedicato ad un voto contrario alla nostra petizione di intitolare il principale aeroporto di Calabria allo scrittore Corrado Alvaro per suscitare una discussione sulla nostra identità regionale. Con la nostra iniziativa abbiamo fatto alzare il pennacchio campanilistico a rappresentanze comunali che si sono risentite di lesa maestà per aver insediato l’intitolazione a S. Eufemia (quasi nessuno lo sa). Intitolazione che potrebbe essere comunque mantenuta come concordano gli oltre mille firmatari della petizione. Al netto degli insulti ricevuti per la nostra iniziativa alcune questioni di merito.
La mozione presentata da Ruggero Pegna «per difendere le nostre radici» è stata votata solo da 6 consiglieri di maggioranza e da quelli dell’opposizione presenti in aula. C’è voluta la nostra petizione per far svolgere la prima riunione del Consiglio comunale del 2023, perché a Lamezia la maggioranza ha seri problemi di tenuta. (Voto “quattro” per assenza).
Considerato che siamo stati accusati di non occuparci di problemi lametini più seri, mi adopero alla chiamata.
Avevamo chiesto una sala dello spazio aeroportuale “Santa Eufemia” per tenere una conferenza stampa sulla petizione “Alvaro”. Ci è stata negata con la motivazione che erano in corso degli urgenti lavori di ristrutturazione. Una clamorosa bufala considerato che del progetto della riconfigurazione del terminal annunciato in una conferenza stampa nell’ottobre dell’anno scorso non se ne sa nulla. Voto “zero” a Sacal che dice bugie per non dare una sala e per non avere iniziato dei lavori. Si potrebbero perdere i finanziamenti. Ma al netto delle intitolazioni in Sacal le questioni continuano ad essere poco edificanti.
Era il maggio del 2022, quando il nuovo amministratore unico Marco Franchini annunciava uno nuovo Cda come documenta con verbale il sempre puntuale cronista Pasqualino Rettura (voto “dieci” per documentazione e denuncia) cui non si vede traccia. Voci isolate al Comune che dice poco (se volete facciamo una petizione ad hoc sulla participazione lametina alla Sacal) e i lametini non sentono molti interventi sull’aeroporto, compresi bandi che impediscono ai locali di partecipare di fatto alla gestione dei negozi della struttura. Lamezia Terme che non partecipa alla Bit di Milano forse perché i suoi politici non vogliono investire nel turismo. Dal taxi osservo lo stadio di località Fronti. Chiuso da dieci anni per questioni di agibilità, è un monumento al non finito calabrese, possiamo fare anche su questo una petizione aggiungendoci lo stadio “Remo Provenzano” chiuso perché non era mai stato accatastato (Voto “tre” a chi ha reso possibile tutto questo). A proposito di calcio. Simpatica la vicenda dell’altro stadio, quello della Vigor. Presidente Paolo Mascaro. Lo stadio va omologato per essere agibile in campionati non molto memorabili. Il patron prima da presidente, poi da socio, fa pressioni sul Comune per ottenere i fondi. Vengono stanziati 300mila euro. Mascaro diventato sindaco nel frattempo e boccia la richiesta di risarcimento avanzata dalla Vigor nel frattempo fallita. Ora il Comune dovrà pagare alla Vigor per sentenza 44mila mila euro. Quindi Mascaro sindaco risarcisce la sua ex società di calcio. La discussione sul conflitto d’interesse non ha avuto i clamori della proposta d’intitolazione dell’aeroporto a Corrado Alvaro che almeno suscita dibattito altro. Tra i tanti è intervenuto Romano Pitaro ricordando il metodo consultivo di scelta nominale adottato per il consiglio regionale (voto “sette” per contributo) e anche l’intellettuale ex sindaco di Catanzaro, Marcello Furriolo che ha definita l’iniziativa ineccepibile ma “difficilmente realizzabile”; voto “nove” per argomentazione e presa d’atto.
Alla classe politica lametina l’invito a elevare il dibattito pubblico e l’azione a favore della propria città non solo per proposte d’intitolazione. a chi legge e lo ritiene opportuno di firmare la nostra petizione tesa a costruire una Calabria unita e non più divisa da pennacchi e personali rendite politiche poggiate sul campanile.
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A proposito di dibattito pubblico. Trionfa in rete l’intervento a Reggio Calabria del consigliere comunale Giovanni Latella di Italia Viva che in un Consiglio sull’Autonomia differenziata con postura e toni da Cetto Laqualunque ha proferito: «Io da un governo a guida Melone mi sarei aspettato un piano Marsel, invece ci propongono un piano Calderone». E giù altri sfondoni. Voto “cinque” per umana pietà, rimandato però in oratoria e costretto a leggere le Catilinarie di Cicerone.
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Torna “Presa diretta” di Riccardo Iacona e si occupa di sanità pubblica al collasso (voto “dieci” per dedizione e per aver mostrato come il problema sia italiano e non solo terrone). La cittadinanza attiva calabrese ha fatto bella figura per denuncia e supplenza, anche loro meritano “dieci” con qualche dubbio invece verso chi oggi mobilita e in passato ha gestito la sanità pubblica. Roberto Occhiuto si è distinto sulla vicenda dei medici cubani (voto “otto”). Non concorda sull’operato di giornalista e governatore, Santo Gioffrè, manager della sanità che ha denunciato molte ruberie (voto “otto” per metterci faccia e pensiero senza guardarsi la mano e l’interesse mediatico).
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I commissari del comune di Nocera Terinese hanno vietato la processione dei Vattienti, persone che si flagellano il corpo a sangue secondo una tradizione che ha rito simile anche a Verbicaro. Motivazione «la notoria attrazione alla manifestazione di un considerevole flusso di persone». Popolazione in giusto subbuglio considerato che il Covid non presta grandi allarmi. Voto “tre” ai censori per manifesta non giustificazione. Si spieghino meglio. Rispettiamo la devozione popolare.
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L’associazione Jole Santelli distribuisce a duemila pazienti oncologici lo scrigno di Jaja con prodotti alimentari calabresi utili alla dieta nutrizionale dei malati. Voto “dieci” a chi tiene vivo il ricordo della prima presidente donna della Calabria.
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Il centro storico di Cosenza è come un paese spopolato dell’interno. Dal 23 ottobre 2021 ha chiuso l’ufficio postale di Corso Telesio e non si trovano locali adatti per l’immobilismo delle Poste. L’ex parlamentare Giacomo Mancini junior per risolvere la questione ha messo a disposizione i suoi locali di Palazzo De Matera. Si spera che la mossa risolva la dolente situazione. A Giacomo voto “nove” per attenzione e proposta. Buon sangue non mente.
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A S. Sofia d’Epiro una leggenda di paese racconta in questi giorni di una pantera in libertà nelle campagne del comune arbereshe cosentino. La pagina Fb “un paese ci vuole” ha scritto: «Ci sentiamo in qualche modo solidali con questo fantomatico animale e speriamo a nessuno venga in mente di fargli (o farle) del male». Voto “otto” per animalismo da Ligabue pittore e citazione di antica protesta universitaria.
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È morto Gianni Minà. Voto “dieci” per schiena dritta e per coerenza. Aveva preso parola per difendere la venuta in Calabria dei medici cubani. Nella sua mitica agenda c’erano anche alcuni calabresi. Il sindaco di Verbicaro, Francesco Silvestri, suo stretto amico, che il 19 ottobre del 2022 gli aveva fatto assegnare la cittadinanza onoraria. Era anche amico del giornalista e producer Franco Schipani originario di S. Caterina allo Jonio, e suo sodale a New York come ha mostrato con una bellissima foto su Fb accompagnata da parole adatte a ricordare tante ipocrisie lette in queste ore. Più che un voto una sana invidia per l’amicizia avuta dai due calabresi con uno straordinario italiano.
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