LAMEZIA TERME Partono oggi con la Domenica delle Palme i riti della Settima Santa, con una peculiarità che riguarda la Calabria, perché la nostra regione celebra una doppia festa. La Chiesa ricorda anche San Francesco di Paola, santo Patrono della regione. Oggi comunque è la Domenica delle Palme, «preludio alla Pasqua del Signore, alla quale ci stiamo preparando»: con queste parole viene definita, dalla liturgia, la celebrazione odierna che suggella il momento di gloria di Gesù che «entra in Gerusalemme per dare compimento al mistero della sua morte e risurrezione». Si tratta di una festività ricca di simbolismo e condivisa da cattolici, protestanti e ortodossi: la palma da sempre indica l’anno solare poiché produce una foglia ogni mese. La palma è anche simbolo di risurrezione poiché rinasce dalle proprie ceneri e per questo in greco è conosciuta, come “phoinix”, ovvero fenice mentre, nell’occidente cristiano, laddove non ci sono palme viene spesso sostituita dall’ulivo, simbolo dell’unzione di Gesù, o da rametti intrecciati con fiori, se non ci sono palme o ulivi, come nelle zone del nord Europa. Momento introduttivo della liturgia della Domenica delle palme è la benedizione delle palme, o degli ulivi, e la successiva processione, che inizia fuori dalla chiesa e termina dentro la chiesa, a memoria, appunto, dell’ingresso glorioso di Gesù a Gerusalemme. Nella liturgia cristiana il tono festoso della commemorazione rimane solamente per la processione introduttiva, mentre le Letture del giorno ripercorrono la passione di Gesù. A Reggio Calabria, il programma delle celebrazioni presiedute dall’arcivescovo metropolita di Reggio Calabria – Bova, monsignor Fortunato Morrone, prevede questa mattina la Statio in piazza Sant’Agostino, alle 10.30, con la Commemorazione dell’ingresso del Signore a Gerusalemme, la benedizione delle palme e dei ramoscelli d’ulivo. Subito dopo, ci sarà la tradizionale processione lungo via Pepe, il corso Garibaldi e Piazza Duomo. La Santa Messa in Cattedrale inizierà alle 11 e sarà presieduta dallo stesso pastore della Chiesa reggina.
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