«Anche a nome dei colleghi Sindaci dei Comuni sud-cosentini protesto per la mancata risposta ad una formale richiesta di incontro urgente, avanzata ai commissari dell’Azienda ospedaliera e dell’Asp di Cosenza e concordata agli inizi di marzo alla presenza del subcommissario regionale Ernesto Esposito per la ravvisata esigenza di mettere a punto l’annosa situazione problematica delle strutture sanitarie del territorio. La convocazione non c’è stata neanche per l’incontro tenuto il 4 aprile tra i vertici dell’Asp e una rappresentanza del comitato “Cosenza sud”, rispetto al quale sono stato avvisato dal presidente del comitato stesso, quando numerosi sindaci avevano già assunto impegni istituzionali irrinunciabili. Un più corretto modo di procedere tra istituzioni pubbliche,
rispettoso della prassi, avrebbe consentito alle parti di concordare una data e di confermare l’impegno secondo le modalità da sempre puntualmente assolte». A scriverlo, in una nota, il sindaco di Rogliano Giovanni Altomare. «Lamento – aggiunge – ad un tempo, il silenzio assoluto dell’Ao, che, in tutta evidenza, con il suo commissario, ostenta indifferenza verso le legittime istanze di oltre venti sindaci del territorio, istanze che meriterebbero ben altra attenzione trattandosi di problemi vitali che interessano direttamente i cittadini. Ciò detto, con la riserva di esporre tali atteggiamenti nelle sedi istituzionali superiori, esprimo netta contrarietà alle conclusioni di un incontro che, in assenza di una delegazione di sindaci e di una rappresentanza dell’Ao, si sarebbe dovuto, correttamente, rinviare. Più specificamente, rilevo che sono stati assunti impegni generici, alcuni addirittura in un quadro di dichiarata incertezza e di palese disorganicità, sulla soluzione di problemi riconosciuti come effettivamente esistenti. Rilevo che mancano risposte di programmazione e prospettive sinergiche tra Ao e Asp, prospettive che dovrebbero essere destinate alla razionalizzazione dei servizi. Rilevo che le modalità di attuazione di nuovi presidi, rispetto ai quali manifesto pieno consenso, andrebbero previste all’esito di costruttivi confronti tra le istituzioni interessate, ferma restando la priorità già indiscutibilmente fissata della permanenza, statutariamente inamovibile, dell’ospedale “Santa Barbara” all’interno dell’AO. Auspico una ripresa del dialogo su basi di reciproca correttezza e di comune responsabilità, in un clima di comprensione e di condivisione rispetto alla più obiettiva sostenibilità di ogni posizione in campo».
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