“Liberi di scegliere”, Mancuso in terza Commissione: «Progetto condiviso dal Consiglio regionale»
Il presidente di Palazzo Campanella ha illustrato la proposta di legge che ha presentato insieme alla Fedele

REGGIO CALABRIA Il presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso è intervenuto alla riunione della Commissione “Sanità, Attività sociali, culturali e formative” presieduta da Pasqualina Straface, sul progetto di legge sul “Riconoscimento e sostegno del Progetto Giustizia e Umanità Liberi di Scegliere”. Dopo aver ringraziato “la collega Valeria Fedele che con me ha predisposto il pdl”, Mancuso ha spiegato: “Con il progetto di legge siamo pronti a dare seguito, come mi ero impegnato nei mesi scorsi, al protocollo d’intesa firmato tra il Consiglio regionale e l’associazione Biesse di Reggio Calabria, per consolidare la promozione della Regione alle iniziative socio-culturali del progetto ‘Giustizia e Umanità Liberi di Scegliere’, ormai divenuto in ambito nazionale un esempio per altre iniziative nel campo della promozione dei valori costituzionali e dell’impegno civico”. Le basi del progetto traggono origini dall’esperienza personale e diretta del giudice Roberto Di Bella negli anni in cui ha prestato servizio presso i Tribunali per i minori e in particolare a Reggio Calabria. “Condividiamo – aggiunge il presidente del Consiglio regionale – l’attivazione di un percorso educativo che coinvolge le scuole di ogni ordine e grado e che ha la finalità di contribuire alla formazione di una cultura della legalità e dell’etica pubblica, attraverso la promozione e divulgazione del libro ‘Liberi di Scegliere’. Per contrastare il fenomeno della criminalità organizzata, occorre senz’altro l’azione della magistratura e delle forze dell’ordine, ma anche una reazione corale della società civile a favore della legalità. E un’attenzione verso i minorenni che hanno commesso dei reati e a cui bisogna garantire la possibilità del recupero sociale”. Infine, ad avviso di Mancuso: “Sul presupposto che l’educazione dei giovani alla legalità e dell’importanza di parlare ai giovani di giustizia e valori contro le barriere del silenzio e della paura, il Consiglio regionale condivide un progetto che dà la possibilità a tanti figli di ‘ndrangheta di ricostruirsi una vita, aiutando questi giovani e giovanissimi – figli o parenti di mafiosi spesso sostenuti da tante madri – a scegliere liberamente fra la legalità e un destino di mafia, tra legalità e un destino di carcere o morte. Nel potenziamento della rete di sostegno sociale, necessaria per dare aiuto logistico, occupazionale e relazionale ai minori, donne o interi nuclei familiari che intendono dissociarsi dalle logiche criminali e dalle loro famiglie, ogni Istituzioni deve sentirsi coinvolta”. Il sostegno del Consiglio regionale (a legge approvata) consiste nel finanziamento del premio culturale, pari a cinque borse di studio, intitolate a vittime delle mafie, dell’importo di 2 mila euro ciascuna, da assegnare a studenti o classi di istituti scolastici di ogni ordine e grado a seguito di partecipazione al concorso bandito annualmente.