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Emergenza abitativa, «in Calabria la situazione è disastrosa»

La denuncia di Prendocasa Cosenza. «La realtà che viviamo è data da fondi destinati all’edilizia residenziale utilizzati per fare altro»

Pubblicato il: 12/05/2023 – 8:04
Emergenza abitativa, «in Calabria la situazione è disastrosa»

COSENZA «La questione abitativa rappresenta una emergenza drammatica in tutto il Paese tra assenza di investimenti e malagestione da parte degli enti preposti. In Calabria la situazione è disastrosa. Negli anni, indistintamente dal colore politico delle giunte regionali, non c’è stata la volontà politica di mettere mano seriamente al carrozzone dell’Aterp». E’ quanto si legge in una nota di Prendocasa Cosenza. «La realtà che viviamo è data da fondi destinati all’edilizia residenziale utilizzati per fare altro (vedi ex Gescal), liste di assegnazione per le case popolari non aggiornate da decenni, turn over bloccato perché si è preferito svendere gli alloggi snaturando la loro funzione, assenza di qualsiasi tipo di controllo sui requisiti degli inquilini, assenza totale di manutenzione del patrimonio ormai fatiscente, compravendita di alloggi nel disinteresse o peggio connivenza dell’Aterp. incapacità di prevedere un piano di recupero di immobili in disuso o di nuove costruzioni da destinare all’edilizia residenziale pubblica. Questi sono solo alcuni dei problemi che denunciamo da decenni attraverso le nostra azione politica. In questo contesto anche questa gestione di Aterp Calabria ha stabilito qual è l’assoluta priorità: mettere in strada decine di persone, compresi bambini, che vivono nello stabile di via Savoia a Cosenza. Non c’è limite al peggio. A questo proposito nella nostra città, insieme a centinaia di cosentini e cosentine, abbiamo scritto importanti pagine di storia riuscendo sempre a far prevalere i diritti e la dignità rispetto alle spinte autoritarie e alle scelte miopi di alcuni amministratori pubblici distanti dalla realtà», si legge ancora. «Da oltre un anno chiediamo ripetutamente incontri alla Prefettura al fine di aprire un confronto alla presenza di tutte le istituzioni affinchè si giunga a soluzioni condivise e ragionevoli che mettano al primo posto la difesa del diritto all’abitare. Nessuno ci ha mai risposto. Forse si preferisce procedere attraverso azioni di forza negando il confronto? Gli sgomberi, evidentemente ormai prossimi, non sono la soluzione e confidiamo che i rappresentanti politici, ad ogni livello, concordino con noi e prendano posizione. Non indietreggeremo di un centimetro e difenderemo sempre con determinazione casa e dignità».

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