LOCRI Disservizi e carenza di organico che rischiano di creare forti disagi, una situazione atavica e acuita dal pensionamento di figure mediche che ancora non sono state sostituite. È l’allarme lanciato dal comitato di cittadini “DifendiAmo l’Ospedale” di Locri attraverso la presidente Bruna Filippone che nei giorni scorsi ha incontrato la garante regionale della Salute Anna Maria Stanganelli. Un incontro che ha portato quest’ultima nel nosocomio della Locride per effettuare un tour della struttura e dei reparti durato quasi tre ore. Accompagnata dal Direttore Sanitario Giuseppe D’Ascoli, Stanganelli ha potuto verificare di persona le problematiche segnalate dall’utenza.
«Primi importanti passi avanti verso l’auspicata ottimizzazione di prestazioni e servizi presso l’Ospedale di Locri: da lunedì infatti il Centro Unico Prenotazioni, sarà garantito anche nelle ore pomeridiane per due volte a settimana, nello specifico il martedì e il giovedì dalle ore 15 alle 17, soluzione adottata unificando gli orari dei CUP dei due ospedali spoke di Polistena e Locri», ha fatto sapere la garante della Salute in una nota. «Piccole battaglie vinte che ci danno la voglia di continuare a fare quello che facciamo…far rispettare un diritto garantito dalla costituzione, il diritto alla Salute», sottolinea il Comitato, che rinnova il proprio impegno continuando a vigilare e segnalare eventuali problematiche. Cardiologia, radiologia, gastroenterologia i reparti che presenterebbero maggiori criticità. «A distanza di più di un mese dall’assunzione del tecnico – spiega Filippone – a causa mi mancanza di materiali di consumo il servizio di elettroencefalogramma non viene erogato. Assurdo».
«Non c’è un reparto che non lamenta qualche carenza, ci sono poi quelli con maggiori criticità. Sotto un nostro port ci è stato segnalato ad esempio che nel reparto di oculistica le strumentazioni sono tutte obsolete», afferma ai microfoni del Corriere della Calabria Bruna Filippone. Secondo la presidente del comitato “DifendiAmo l’Ospedale” «il problema dell’ospedale di Locri è la poca costanza nel portare avanti i piccoli passi che si fanno. Poi non c’è programmazione: è impensabile che i medici vadano in pensione, come il dottore Spanò in cardiologia, e non si abbia una alternativa. Da noi vengono sospesi servizi per non essere più riattivati. Certi servizi non dovrebbero essere sospesi neanche per un momento, l’impianto dei pacemaker e i controlli è impensabile che un ospedale non li abbia. Il pensionamento di un medico – afferma ancora Filippone – non arriva così all’improvviso e non capisco perché non si prendano subito provvedimenti prima. È come se vivessero alla giornata, nel pubblico, e poi quando si parla della salute, è una cosa impensabile». (redazione@corrierecal.it)
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