TORINO È stato arrestato a Heerlen, in Olanda, al confine con il Belgio, dagli uomini della Direzione investigativa antimafia, in un’operazione congiunta con la polizia olandese, Pietro Spitale, ritenuto un narcotrafficante legato a un’organizzazione criminale dedita allo spaccio. La Dia ha dato così esecuzione a un ordine di indagine richiesto dalla Direzione distrettuale antimafia di Torino. Sull’uomo, belga di origini italiane, che da anni viveva all’estero, c’era un ordine di carcerazione emesso dai magistrati belgi per l’espiazione di una condanna definitiva a sette anni di reclusione per traffico internazionale di stupefacenti. Durante le operazioni, su indicazione degli investigatori italiani, le forze speciali, con l’utilizzo di escavatori, hanno scoperto nel giardino dell’abitazione di Spitale, in un’area adibita a pollaio, quattro fusti. All’interno di uno di questi è stata ritrovata della sostanza per il taglio della droga e materiale per il confezionamento degli stupefacenti. Nell’abitazione sono stati trovati documenti contabili relativi alla organizzazione criminale e documenti di identità italiani e belgi, con apposte le fotografie dell’arrestato, ma intestati ad altre persone. L’operazione che ha portato all’arresto di Spitale è nata da un’altra operazione condotta nel 2021, Platinum Dia, coordinata dalla Procura di Torino, che aveva portato all’arresto di 33 persone che facevano capo alle ‘ndrine di San Luca (Reggio Calabria). Dall’inchiesta era emerso che la ‘ndrangheta aveva creato una base logistica nel Nord Europa, tra il Belgio e Heerlen dove venivano stoccate e lavorate ingenti quantitativi di cocaina proveniente dal Sud America, insieme a denaro e armi.
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