ROMA Via libera dalle commissioni Affari costituzionali e Giustizia alla riformulazione del Governo su un emendamento a prima firma di Tommaso Calderone (FI) al dl Giustizia (omnibus), sui limiti alle intercettazioni a “strascico” per specifiche fattispecie di reato. Nel dettaglio, i risultati delle intercettazioni non potranno più essere utilizzati in procedimenti diversi da quelli per cui sono disposti anche se «rilevanti indispensabili» per l’accertamento, ad esempio, di reati contro l’amministrazione ( per i quali è prevista la pena della reclusione non inferiore nel massimo a cinque anni), delitti non colposi e o riguardanti sostanze stupefacenti, contrabbando e armi ( e altri delitti previsti dal comma 1 dell’articolo 266 del Codice di procedura penale).
La possibilità di intercettazioni “a strascico” resta così limitata ai reati per i quali è previsto l’arresto in flagranza. La riformulazione specifica tuttavia che la disposizione non avrà valore retroattivo e si applicherà ai procedimenti iscritti successivamente alla data di entrata in vigore della legge di conversione del dl.
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