CROTONE «… che questo qua è un amico buono… buono… buono…votiamo a questo qua… vi mettiamo a posto a parecchi di voi». A caldeggiare la candidatura dell’«amico buono buono» è Fabrizio Pullano, 59anni, considerato dalla Dda di Catanzaro a capo dell’omonima cosca di Isola Capo Rizzuto alleata con gli Arena. Pullano è stato arrestato nel corso dell’operazione “Garbino” con un fermo vergato dal procuratore Nicola Gratteri e dai pm Domenico Guarascio, Paolo Sirleo e Pasquale Mandolfino.
Il capo cosca non avrebbe solo comandato l’usura, le intimidazioni, la gestione della armi, i rapporti con le altre consorterie. Fabrizio Pullano, col supporto di Pasquale Pullano, 73 anni, avrebbe anche raccolto voti per il candidato a consigliere regionale Ottavio Tesoriere, avvocato 70enne del foro di Crotone.
Sui tre indagati pende l’accusa di scambio elettorale politico-mafioso. Fabrizio Pullano avrebbe assicurato il sostegno elettorale all’avvocato Ottavio Tesoriere, candidato nella lista “Forza Azzurri” » in cambio della possibilità di far ricevere al figlio una pensione di invalidità, in passato percepita e che di recente gli era stata negata.
Pullano aveva impugnato il diniego dell’Inps davanti al tribunale di Lamezia Terme che aveva nominato un Ctu. Parlando con un conoscente il capo cosca dice che l’avvocato Tesoriere di Crotone, candidatosi alle regionali, gli aveva richiesto il sostegno elettorale, promettendogli di interessarsi con il giudice assegnatario e con il Ctu, che dichiarava di conoscere.
Gli investigatori della Squadra Mobile di Crotone seguono l’impegno elettorale di Fabrizio Pullano che distribuisce e fa distribuire i volantini di tesoriere e racconta che si sarebbe portato a Rocca di Neto per procacciare altri voti. «Porta tutta la razza tua là, stai sentendo?», incoraggiava gli interlocutori a votare e far votare.
Secondo Pullano, Tesoriere era una «persona buona., che ci possiamo rivolgere sempre». Così dice il 18 settembre 2021, subito dopo un incontro avuto con Tesoriere a casa sua. Incontro al quale aveva invitato a partecipare anche Pasquale Pullano.
È Pasquale Pullano, poi, che invita Tesoriere a Isola Capo Rizzuto, così «riuniamo un po’ di cristiani, cose… pure per conoscerli». Tesoriere, dal canto suo, propone di incontrarsi il lunedì successivo.
In previsione di questo programmato incontro, Fabrizio Pullano si relazionava con i figli Pietro Fiore e Maurizio perché facessero convergere più persone possibili all’evento.
Il giorno dopo l’incontro, Fabrizio Pullano viene intercettato in auto con una persona alla quale il capo cosca consegna dei volantini affermando che l’elezione di Tesoriere avrebbe garantito una sistemazione ai familiari: «Portali a tua mamma… vedi a qualcun altro della tua famiglia, portali a tutti… che questo qua è un amico buono… buono… buono…votiamo a questo qua… vi mettiamo a posto a parecchi di voi».
«La attitudine di Tesoriere a promettere assunzioni – scrive la Dda – la si suggella in una conversazione tra presenti del 28 settembre 2021, nel corso della quale il politico, parlando con una donna non meglio identificata, si impegnava espressamente, a fronte della promessa del voto, ad assumere familiari della donna». La sistemazione sarebbe avvenuta «o al Consorzio di bonifica o da qualche parte te lo trovo. (…) O a Calabria verde il coso te lo trovo».
«E non fate passare troppo tempo…», lo redarguisce la donna.
«No no no ti ho detto che te lo faccio subito, ora dopo queste elezioni te lo, come si insedia la giunta poi te lo faccio fare subito», promette il candidato.
Dalle indagini della polizia risulta che Tesoriere si appoggiasse a una persona che gli comunicava che stava per recarsi dai rom di Crotone.
A Rocca di Neto Fabrizio Pullano si reca davvero. Qui incontra una persona alla quale dice che servono almeno 500 voti per Tesoriere. L’uomo «si dimostrava disponibile a chiedete sostegno elettorale per Tesoriere a qualche amico e, tra questi indicava lo “Zio Mico”» che, secondo gli inquirenti è il boss Domenico Megna.
Pullano annuisce e dice che una ambasciata era stata recapitata al boss papaniciaro da parte della famiglia Verterame di Isola Capo Rizzuto che gli avevano riservato una calorosa accoglienza: «Lo zio Mico si è messo pure a disposizione… Gli era arrivata un’ambasciata dai Verterame… omissis».
«E si ora mi stanno mandando una marea di messaggi con le fotografie che mi hanno votato tutti…».
Il 3 ottobre 2021, giorno delle elezioni regionali, Tesoriere è convinto di potercela fare perché «molti sostenitori gli avevano mandato tante foto relative alle operazioni di voto per ciascun elettore».
Ottavio Tesoriere era anche convinto che «quelli di Papanice … li ho convinti quel giorno, secondo me , ci votano quelli là…».
Anche la famiglia Scalise – «quello che ha l’impianto» – di Cotronei lo avrebbe sostenuto per farlo votare in massa: «Ma a Cotronei sono forte pure… Ho il gruppo di Scalise… Che quelli mi votano in massa».
Una pia illusione, visto che non riuscirà ad aggiudicarsi il seggio dopo avere scomodato tanta gente. Ma la speranza è l’ultima a morire. (a.truzzolillo@corrierecal.it)
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