REGGIO CALABRIA Il passato alle spalle, ora un presente da ricostruire e un futuro da costruire. Per Giuseppe Falcomatà e la città di Reggio Calabria la sentenza con cui la Corte di Cassazione ha chiuso il “caso Miramare” reintegrando il sindaco nelle sue funzioni dopo la lunga sospensione è un crocevia delicatissimo. A Palazzo San Giorgio (come a Palazzo Alvaro, sede della Metrocity) le lancette corrono all’improvviso all’indietro e si ritorna a qualche anno fa. Nulla sarà come prima, per la verità, perché in riva allo Stretto la vicenda della sospensione di Falcomatà ha sicuramente lasciato dei segni, per questo si tratta di capire come il sindaco ora si vorrà cimentare con una sfida che è comunque particolarmente impegnativa, considerando l’importanza della città di Reggio Calabria nello scacchiere istituzionale e politico non solo regionale ma nazionale e i problemi – enormi – di cui il capoluogo soffre. La gran parte degli analisti politici evidenzia il dato che con la decisione della Cassazione favorevole lo spettro o il sogno – a seconda dei punti di vista politici – delle elezioni a Reggio viene procrastinato di là nel tempo, ma per Falcomatà e la sua parte politica, il Pd e il centrosinistra, il rientro potrebbe non essere indolore e la navigazione futura potrebbe rivelarsi tutt’altro che tranquilla: non manca poi qualche incognita, come quella legata alla “pendenza” di un’altra vicenda giudiziaria per Falcomatà, il cosiddetto “Miramare bis” sulla mancata costituzione del Comune di Reggio Calabria come parte civile nel processo “Miramare”. Ma si vedrà. Intanto c’è il dato politico del ritorno di Falcomatà alla guida di Palazzo San Giorgio.
A quanto sembra, Falcomatà avrebbe intenzione di azzerare o quantomeno cambiare profondamente lo “status quo” al Comune per procedere alla nomina di una Giunta di alto profilo e con innesti tecnici di particolare autorevolezza, ma prima di questo passaggio dovrà necessariamente trattare sia con il suo partito, il Pd – che alla guida in Calabria ha il senatore Nicola Irto, che su Reggio è un nome che pesa e tanto – sia con gli alleati. Si tratterà di capire se Falcomatà e il Pd riusciranno a mettersi alle spalle più di una incomprensione del recente passato. Il perimetro della coalizione comunque dovrebbe vedere ancora al proprio interno anche le componenti centriste di Azione e Italia Viva i cui big Carmelo Versace e Paolo Brunetti erano stati indicati da Falcomatà come i facente funzioni, con conseguenti e anche rumorosi malumori dei democrat. A livello di Consiglio comunale Falcomatà – a quanto si apprende – godrebbe di numeri inferiori rispetto all’inizio della consiliatura – 11 consiglieri in più rispetto all’opposizione – ma ancora tali da non avere problemi di governabilità (dovrebbe averne 5-6 in meno rispetto al passato). In prospettiva comunque il Pd e il centrosinistra possono tirare un sospiro di sollievo perché se si fosse andati al voto nel 2024 per la coalizione sarebbe stato un vero problema. Quanto al centrodestra, è evidente che questa coalizione proseguirebbe nella sua azione di opposizione invocando comunque – come sta già facendo – le dimissioni di Falcomatà e lavorando per la costruzione di un’alternativa. La Lega peraltro ha ricordato che sul quadro politico reggino pesa anche l’incognita del “Miramare bis” di cui si è detto sopra. Ma per il centrodestra l’ultima svolta potrebbe anche rivelarsi salutare, perché consentirebbe allo schieramento di prepararsi al meglio per l’appuntamento elettorale del 2025, rispetto al quale non mancherebbero già papabili candidati sindaco di indubbio spessore politico, dal deputato di Forza Italia Francesco Cannizzaro alla vicepresidente della regione Giusi Princi, vicinissima allo stesso Cannizzaro, alla senatrice della Lega Tilde Minasi. E in più ancora “coperti” ci sono nomi della società civile che potrebbero emergere al momento giusto. Per non dimenticare poi che sulla scena c’è anche l’ex sindaco ed ex governatore Peppe Scopelliti: Scopelliti ha già detto in tutte le salse che non intende ritornare in politica e chi lo conosce dice che è davvero inamovibile, ma la sua figura comunque aleggia sul cielo del centrodestra e non solo, e il bagno di folla che nei giorni scorsi ha registrato la presentazione del libro nel quale ripercorre la sua esperienza da politico e da detenuto nei giorni scorsi in una piazza di Reggio Calabria per tanti è stato un segnale anche politico. (a. cant.)
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