COSENZA «Esigo la verità. I calabresi tutti esigono certezza rispetto alla realizzazione dell’Alta Velocità in Calabria. A nessuno è consentito di prendere ancora in giro un popolo ed un territorio che non riescono ad imprimere la svolta della crescita e dello sviluppo anche e soprattutto per l’arretratezza del suo sistema trasportistico e di mobilità. Per cui chiedo alla Regione Calabria ed a Rfi, senza giri di parole, se si farà l’Alta Velocità in Calabria o meno e quando». E’ quanto afferma il sindaco Franz Caruso a margine del dibattito pubblico tenutosi ieri sera a Praia a cui il primo cittadino di Cosenza ha partecipato ricordando, tra l’altro, l’incontro svoltosi in cittadella a luglio del 2022 quando Rfi, a seguito di uno studio di fattibilità impregnato di particolari tecnici, costato allo Stato ben 35 milioni, annunciava un percorso baricentrico che da Praia si accentrasse su Tarsia per poi lambire Cosenza e allo stesso modo essere molto più accessibile dal versante ionico e dalle grandi aree urbane di Corigliano-Rossano, Sibari e la stessa Castrovillari.
«Oggi, invece – sostiene Franz Caruso – la stessa Rfi vorrebbe ripiegare per il tradizionale tracciato tirrenico snaturando totalmente il progetto di AV. Ma per fare cosa? Per realizzare un altro tracciato sullo stesso versante, con tutto quello che potrebbe significare in termini di devastazione ambientale o, più semplicemente e per come purtroppo ritengo, solo per velocizzare l’esistente? Un’ipotesi quest’ultima che per il popolo calabrese sarebbe una vera e propria presa per i fondelli, dunque, inaccettabile. Ed allora, in considerazione del fatto che l’unico lotto della linea ad alta velocità Sa-Rc finanziata col Pnrr è quello afferente la tratta Battipaglia – Romagnano, mentre i lotti calabresi compreso il raddoppio della Galleria Santomarco sono tutti finanziati con risorse statali del Fondo Complementare, per cui rimodulabili per essere impegnati in altro, si dica con chiarezza se la Calabria, ancora una volta, è condannata all’isolamento che ne blocca ogni velleità di progresso. I calabresi chiedono certezze. Con chiarezza vogliamo sapere quali sono stai i dati tecnici che hanno portato a modificare il tracciato, visto come l’unico possibile nello studio di fattibilità presentato nel 2022, per ritornare su un percorso che rischia semplicemente di velocizzare la tratta esistente o che ipotizza un secondo tracciato, rimandando sine die la realizzazione dell’AV in Calabria devastandone, comunque, ulteriormente il territorio dal punto di vista ambientale».
«La Calabria, porta dell’Europa nel Mediterraneo- conclude Franz Caruso – deve riconnettersi alla rete di AV Nazionale per poter sperare in un suo sviluppo ed al contempo contribuire alla ripartenza dell’Italia. Il solo Ponte sullo Stretto, che dovrebbe collegare la Sicilia alla Calabria, infatti, senza l’Alta Velocità renderebbe la nostra Regione solo terra di passaggio e non di sosta, marginalizzandola ancora di più e definitivamente».
x
x