CATANZARO «Un anno intenso, come tutti gli anni di governo di una regione bellissima ma molto complicata come la Calabria». Così il presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto incontrando i giornalisti alla Cittadella per uno scambio di auguri e per fare un bilancio dell’anno appena trascorso.
In premessa Occhiuto si è detto «molto contento perché abbiamo affrontato tante emergenze, ma mentre affrontavamo le emergenze abbiamo messo mano a riforme che in tanti decenni in Calabria non erano state prodotte. L’anno scorso quella dei rifiuti, dell’idrico, della protezione civile, quest’anno quella dei Consorzi di bonifica. Abbiamo posto fuori alla liquidazione Sorical e stiamo facendo in modo che Sorical si occupi dei depuratori della Calabria. Siamo a buon punto con il bando per il termovalorizzatore, avendo concluso la manifestazione di interesse. Tutte questioni che riverbereranno i loro effetti quando io non sarò più presidente. Ma io – ha proseguito il governatore – ho l’obbligo di consegnare a chi verrà dopo di me una regione migliore di come è stata consegnata a me, soprattutto l’obbligo di consegnare ai calabresi una regione migliore».
Occhiuto si è poi detto «molto felice anche del nuovo racconto che stiamo facendo nella Calabria. Della Calabria si parlava negli anni passati soltanto come di una regione di mafia, di ‘ndrangheta, di problemi, mai emergevano aspetti positivi. Oggi la Calabria ha un accreditamento istituzionale e anche mediatico a livello nazionale che non ha mai avuto, c’è grande attenzione da parte delle istituzioni nazionali ed europee, la presenza di autorità importanti in Calabria nelle ultime settimane lo dimostra e soprattutto la Calabria va sui media nazionali per buone pratiche, per l’attività che abbiamo svolto con i droni, che è un’attività che ha segnalato la Calabria come una regione modello e che sarà replicata in tutta Italia e anche in Europa l’hanno guardata con grande interesse, va sui media nazionali per l’abbattimento di ecomostri costruiti dalla ’ndrangheta, va sui media nazionali per tante attività del governo regionale che però hanno per obiettivo quello di fare un racconto della Calabria diverso rispetto al passato».
«Il G7 del commercio internazionale a Villa San Giovanni – ha quindi evidenziato Occhiuto – sarà un’occasione importante, una vetrina mondiale per la Calabria. Il rigassificatore ci darà finalmente la possibilità. di far decollare l’area retroportuale di Gioia Tauro se avremo la piastra del freddo. Ma ci sono tanti investimenti infrastrutturali che non si sono mai visti in passato. I bandi per i lotti della Statale 106, sono riuscito ad ottenere 3 miliardi dal governo e negli anni precedenti era stato destinato alla 106 soltanto un miliardo, nei 20 anni precedenti. Molti si lamentavano del fatto che era previsto un orizzonte temporale molto lungo, di 15 anni: siamo riusciti a fare in modo che tutti i 3 miliardi vengano banditi immediatamente. Siamo riusciti a far fare la progettazione del tratto della Statale 106 fra Catanzaro e Merito Portosalvo. Sono riuscito ad avere, proprio qualche giorno fa, le risorse per fare alcuni tratti dell’A2 fra Cosenza e Altilia, perché in quel tratto l’autostrada non era stata rifatta, fu inaugurata ma non era stata rifatta. Sono riuscito nei mesi passati a fare in modo che Anas facesse una progettazione, che è una progettazione quasi definitiva, che prevede un tracciato in variante, per cui non si interromperà il flusso delle auto anche durante i lavori, il primo lotto di questa opera partirà nel primo trimestre del 2024, il secondo lotto è cantierabile già nel 2025, quindi sono tutte attività che ho potuto svolgere grazie al fatto che evidentemente anche per la mia vita precedente, prima di fare il presidente della Regione, ho rapporti consolidati con chi ha la responsabilità di governare il Paese. Credo – ha poi rilevato Occhiuto – che anche l’autorevolezza del presidente sia utile a far ottenere alla Calabria ciò che alla Calabria non è stato dato in tanti decenni».
Capitolo Ponte sullo Stretto: «Appena mi sono insediato – ha ricordato il presidente della Regione – ho trovato un miliardo di risorse Fsc non spese dai miei predecessori, un miliardo di risorse Por accantonati dai miei predecessori. Ora tutti quanti si lamentano delle destinazioni del Fsc, sono gli stessi che hanno avuto responsabilità di governo negli anni passati quando queste risorse non le spendevano. Non è vero che non c’era accordo con il ministro Salvini: da mesi sia io che il mio collega della Regione siciliana Schifani avevamo dichiarato la disponibilità di contribuire in minima parte alla realizzazione del Ponte in ragione del fatto che il Ponte costa al massimo 5 miliardi, gli altri investimenti fino ad arrivare a 15 miliardi riguardano tutte le opere accessorie, compresi gli accessi, svincoli, rampe e collegamenti ferroviarie. Tutte cose che si faranno in Calabria. Il Ponte – ha aggiunto Occhiuto – è attrattore di altri investimenti: se non ci fosse stato il Ponte non avrei avuto i 3 miliardi della Statale 106 e non subito cantierabili, la possibilità di bandire subito i miliardi per l’elettrificazione della ferrovia ionica, per il rifacimento del tratto della A2. Quindi il Ponte – ha proseguito il presidente della Regione Calabria – già sta svolgendo, prima ancora di essere edificato, la sua funzione attrattiva. Ho detto a Salvini che non può essere una cattedrale del deserto, il Ponte deve servire a completare l’infrastrutturazione della Calabria e della Sicilia”. Secondo Occhiuto “dire no al Ponte significa dire no al progresso. È la stessa posizione che decenni fa avevano quelli che dicevano no all’autostrada: dicevano ‘Mancano le strade e pensano all’autostrada’. Poi fatta l’A3 sono arrivate le strade. Così sarà per il Ponte. Anche i 330 milioni rapportati ai 13 valgono il 2 per cento, ma rappresentano una leva di moltiplicazione».
Focus poi sul porto di Gioia Tauro e sul rischio di essere penalizzato per l’entrata in vigore dal 2024 della direttiva sulle emissioni inquinanti: «In Italia, tutti, politici e media, siamo sempre molto distanti nella fase ascendente dei provvedimenti europei, quella che porta l’Europa ad assumere le decisioni. Poi nella fase discendente degli effetti tutti si risvegliano. Sono contento – ha sostenuto Occhiuto – che i ministri competenti nel Consiglio europeo su mia sollecitazione hanno proposto il tema. Si tratta di trovare il modo per sospendere gli effetti della direttiva sui porti europei, non solo su quello di Gioia Tauro. Credo che ci siano buone possibilità, corroborate anche dalla decisione di Msc di investire ulteriormente nell’infrastruttura. Il futuro dipende dalla capacità che avremo di non configurarlo solo come porto di transhipment. Altro è quando il porto serve anche alla trasformazione delle merci. E quanto già abbiamo fatto e stiamo cercando di implementare, lo rendiamo nodo di intermodalità».
Infine, il messaggio: «Ai calabresi e alle loro famiglie faccio i migliori auguri, che meritano, rassicurandoli che il presidente della Regione sente forte la responsabilità di governare una regione straordinaria pur con tanti problemi, e che – ha concluso Occhiuto – ce la metterà tutta anche nel 2024 per essere uno strumento per regalare un po’ si serenità in più ai calabresi». (a. cant.)
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