CATANZARO Civicrazia, rete di quattromila associazioni ha chiesto al Difensore Civico della Regione Calabria, Ubaldo Comite, un intervento urgente nei confronti delle Ferrovie dello Stato, della Regione, nonché della Provincia d Cosenza e dei Comuni interessati, affinché sia ripristinato un diritto negato alla mobilità, in particolare sulla rete ferroviaria, ai cittadini del Nord-Est dell’Ionio cosentino, ovvero della Sibaritide.
In un ricorso sottoscritto dai responsabili di Civicrazia Calabria, Alfonso Rago (settore giuridico), Giovanni Antoniotti (territorio) e Domenico Campana (istituzioni) – nelle foto in basso – si chiede al Difensore Civico, in particolare, di intervenire presso le Ferrovie dello Stato per «comprendere ogni aspetto» della rimodulazione del progetto dell’Alta Velocità nel tratto Nord-Est della Calabria, che ha escluso il passaggio da Tarsia ed ha eliminato così l’aggancio con la Sibaritide che resta fuori dalla ‘’golden hour’’ della mobilità.
Di qui la richiesta al Difensore Civico di «rappresentare alle Ferrovie dello Stato la necessità di formulare concreti ed immediati interventi per rimodulare il progetto» mentre «va contestata alla Regione, alla Provincia di Cosenza ed ai Comuni interessati, ogni inerzia e va richiesto quali progetti correlati ai fondi europei o al Pnrr, constatate le opportunità sussistenti, stiano concretamente attivando per dare risposta a questa rilevante questione della mobilità».
«Quello della mobilità – scrivono nel ricorso i responsabili di Civicrazia Calabria – è un allarme vero e proprio. Nell’area della Sibaritide e più in generale nell’area nord-est della Calabria, mancano ferrovie e mancano connessioni vere e veloci con gli aeroporti. Tali carenze non fanno altro che alimentare la costante desertificazione sociale della Calabria del Nord-est. E’ una situazione del tutto paradossale se si considera che quasi il 30 per cento del Pil della Calabria viene prodotto nell’area Sibaritide-Pollino.
Lo studio redatto dalla Svimez – aggiungono – certifica che in Calabria la rete è elettrificata in misura molto più bassa e che solo una piccolissima parte è a doppio binario. Catastrofico il quadro fotografato dal Rapporto Pendolaria 2023 per quanto attiene la situazione ferroviaria calabrese. Il 70% dei 965 chilometri della rete ferrata calabrese – sottolineano i responsabili di Civicrazia – è a binario unico e quasi la metà dell’intera rete non è elettrificata, mentre l’Alta Velocità per l’intera tratta jonica è una vera e propria chimera».
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