VIBO VALENTIA Nemmeno c’è più, il tavolo. Centrosinistra al momento al palo nelle trattative per le elezioni comunali a Vibo Valentia. Il dialogo tra il Pd e i potenziali alleati come il Movimento 5 Stelle si è completamente interrotto e il “forno” – usando una metafora molto in voga da anni nel gergo politico – è al momento chiuso e, sempre al momento, non sembra ci siano le condizioni per rilanciarlo. Da una parte i democrat, che da tempo hanno indicato come potenziale candidato sindaco Enzo Romeo, già in passato presidente della Provincia di Vibo Valentia, dall’altra il resto della coalizione, dal Movimento 5 Stelle all’area che fa riferimento al consigliere regionale Antonio Lo Schiavo, un asse ormai autonomo dal Pd. La possibilità di una ripresa dei contatti – riferiscono fonti accreditate – ovviamente c’è in futuro ma per ora la situazione è in stand by, perché il Movimento 5 Stelle è incrollabile nel “niet” a Romeo, un nome che secondo i pentastellati, e non solo secondo loro, non sarebbe garanzia di autentica rottura rispetto al passato e che – si fa intendere da fonti alleate – tra l’altro non avrebbe il gradimento unanime anche tra gli stessi democrat.
In generale c’è uno stallo che potrebbe essere superato solo con l’avvio di un tavolo a un livello più alto sul piano territoriale, un tavolo cioè regionale se non nazionale, ma anche qui non si segnalano evoluzioni nel campo del centrosinistra. Buon per il centrosinistra che comunque il quadro politico complessivo sia ancora molto fluido, a Vibo Valentia. Nel centrodestra restano ovviamente alte le quotazioni sulla ricandidatura dell’attuale sindaco Maria Limardo, di Forza Italia, ma anche sulla Limardo non mancano resistenze e dubbi, legati anche alla situazione interna agli azzurri, alle prese con una fase che potrebbe preludere a nuovi equilibri a Roma come in Calabria, e dunque nemmeno qui ci sono già certezze acquisite. A trarre giovamento di questa situazione che vede le due coalizioni principali ancora sostanzialmente nel limbo c’è poi un’area di centro – che va da Azione di Francesco De Nisi all’area dell’ex consigliere regionale Vito Pitaro – che incomincia a prendere forma approfittando dei malumori che affiorano dagli altri schieramenti e candidandosi sempre più a diventare ago della bilancia al momento del voto: questa sorta di terzo polo in realtà guarderebbe più ai movimenti nel centrodestra ma fin quando il nome sul tavolo resta la Limardo la trattativa è destinata a non decollare. (c. a.)
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