Ho letto l’intervista al Corriere della Calabria del segretario regionale del PD, Nicola Irto, persona che stimo sul piano personale (così come Annalaura Orrico, coordinatrice di Cinquestelle). Irto sembra voler fare improvvisamente opposizione ma su temi completamente sbagliati. Non dare atto che in questi due anni di governo Occhiuto sono stati compiuti grandi passi in avanti è un errore profondo. Dopo un ventennio di fallimenti del regionalismo calabrese che riguardano entrambi gli schieramenti, è stata data fiducia a un tessuto industriale e produttivo importante. Tutti i dati economici smentiscono Irto: la crescita del Pil, la percentuale di fondi spesi, la rivoluzione nel settore ambientale che ha fatto registrare miglioramenti incredibili grazie al lavoro del dipartimento e del nuovo management Arpacal. Denis Nesci, nostro europarlamentare uscente, ha ricordato giustamente come la Calabria e il Sud abbiano speso storicamente il 34% dei fondi di coesione. La Polonia, che è certo molto più piccola dell’intero Mezzogiorno, ne spende il 100% giusto per capire. Sul lavoro, grazie all’assessore regionale Giovanni Calabrese, abbiamo compiuto passi da gigante nella stabilizzazione del precariato storico. L’altro assessore regionale di Fdi, Filippo Pietropaolo, ha rivoluzionato il reclutamento del personale e ha lavorato, insieme a Wanda Ferro, per ottenere grandi risultati nel campo del riutilizzo dei beni confiscati alla ndrangheta. Ovviamente ci sono tanti problemi aperti, compreso quello della sanità, ma pensare di risolverli in 24 mesi sarebbe stato arduo anche per Harry Potter. Mesi fa avevo rivolto un appello a Irto e Orrico per lavorare insieme, seppure da posizioni diverse, sui grandi temi: non ho ricevuto risposta. Al senatore Irto ricordo che c’è una vera, grande emergenza che sì chiama Reggio Calabria, città aperta, che il PD non riesce a governare. La Calabria ha bisogno di un’opposizione forte ma propositiva e alternativa. Le dichiarazioni di Irto vanno invece su un altro binario e non colgono una realtà diversa. Che i calabresi avvertono come vera.
*Vice capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera
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