MILANO «Cosa ha detto Mattarella?»: era in prima fila Franca Caffa fra i manifestanti Pro Palestina che sabato a Milano hanno tentato di sfilare in corteo e sono stati bloccati in via Padova. E proprio a uno dei carabinieri in tenuta antisommossa la novantaquattrenne ex consigliera comunale del Prc, fondatrice del comitato inquilini Molise-Calvairate-Ponti, ha posto la domanda, restando spiazzata dalla risposta, come si vede in un video pubblicato da alcuni media. «Con tutto il rispetto signora, non è il mio presidente» è la risposta del militare che si ricava dai video della giornata. «Di che Paese è?» domanda allora Caffa, al che il Carabiniere replica: «Non l’ho votato, non l’ho scelto io, non lo riconosco».
Milano, manifestazione pro Palestina del 27 gennaio: il dialogo tra un’anziana manifestante e un carabiniere pic.twitter.com/SoylxNgxHo
— Local Team (@localteamit) January 29, 2024
«Con riferimento ai contenuti di un video che circola sui social media e siti d’informazione riportante uno scambio di battute tra una manifestante e un carabiniere impegnato in un servizio di ordine pubblico nel corso di un corteo svoltosi a Milano lo scorso sabato, è stata già informata l’Autorità Giudiziaria Ordinaria e quella Militare, e nei confronti del militare, con immediatezza, saranno tempestivamente adottati tutti i provvedimenti necessari, sia di natura disciplinare sia d’impiego, trasferendolo in incarico non operativo». Così in una nota l’arma dei carabinieri in seguito alla diffusione del video ripreso a Milano sabato nel corso del corteo pro-Palestina.
Intanto la Procura di Milano aprirà un fascicolo d’indagine nelle prossime ore sulle frasi pronunciate dal carabiniere. Il Procuratore di Milano, Marcello Viola, è stato direttamente informato della vicenda ed è in attesa di ricevere una informativa dai carabinieri e di analizzare il video che riprende il militare dire «Non è il mio Presidente, non l’ho votato, non l’ho scelto io, non lo riconosco». L’ipotesi di reato verrà stabilità nelle prossime ore ma è probabile che il fascicolo sia iscritto per violazione dell’articolo 278 del codice penale “offesa all’onore o al prestigio del Presidente della Repubblica”.
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