Dalla A di Apertura alla W di Wwf, tutto quello che c’è da sapere sul Ponte
Le scadenze, i numeri, le promesse: 120mila lavoratori in 7 anni di cantieri (e gli ambientalisti: ma non erano 6?)

Le scadenze, i numeri, i record, le promesse, le ricadute occupazionali. Ecco un alfabeto minimo sull’opera delle opere, quella che potrebbe trasformare l’impatto paesaggistico ma anche economico di due regioni e di un’intera area del Paese, anche in rapporto ai più strategici corridoi commerciali su scala europea.
Apertura
È forse il dato che interessa di più. Non tanto quella dei cantieri (estate 2024, ha confermato Salvini) ma del traffico: il ministro annuncia per il 2032 «il primo treno che attraverserà velocemente lo Stretto di Messina» (scadenza fissata anche per il passaggio delle auto) perché «la decarbonizzazione si fa così, non imponendo per legge le auto elettriche e Made in China». Sono le tappe indicate dalla società Stretto di Messina dopo l’approvazione del cda della relazione del progettista di aggiornamento al progetto definitivo del 2011.
Bonelli&Co.
Già nei giorni scorsi i leader di Pd, Europa verde e Sinistra italiana, Elly Schlein, Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, avevano annunciato di aver presentato un esposto in Procura per la poca trasparenza sull’infrastruttura. In particolare per il mancato accesso alla documentazione, negata – denunciavano – anche ai parlamentari. «Attendiamo ora di esaminare i documenti per una valutazione approfondita, inclusa un’analisi costi-benefici che evidenzi l’impatto positivo del progetto», commenta Bonelli, secondo cui il progetto è invisibile e i posti di lavoro fittizi. Accusa, però, che fonti della società Stretto di Messina hanno più volte respinto al mittente, spiegando che non c’è stato alcun diniego ma solo un rinvio per aspettare che l’iter interno fosse completato, come prescrive la legge. Ma che una volta approvato tutto sarebbe stato pubblico. Cosa che, dopo il via libera del Cda, dovrebbe avvenire a Stretto giro di posta.
Collegamenti
Nel progetto le opere stradali e ferroviarie di collegamento del Ponte al territorio comprendono 40 chilometri di raccordi viari e ferroviari (circa l’80% sviluppati in galleria) che collegheranno, dal lato Calabria, l’autostrada del Mediterraneo (A2) e la stazione ferroviaria di Villa San Giovanni e, dal lato Sicilia, le autostrade Messina-Catania (A18) e Messina-Palermo (A20) nonché la nuova stazione di Messina. Dunque, saranno complessivamente 20,3 km di raccordi stradali e 20,2 km di raccordi.
Denaro
I costi dell’opera sono stimati sui 13,5 miliardi di euro, mentre per le opere complementari si stima una spesa di poco superiore al miliardo.
Espropri
Intanto c’è da aspettarsi che prenderà il via anche la battaglia legale degli espropri per la realizzazione del Ponte sullo Stretto: nel Piano degli espropri la società prevede «un confronto tra le parti» finalizzato a «raggiungere soluzioni condivise» e promette un «giusto indennizzo in tempi congrui». Nei prossimi giorni sarà pubblicato sui quotidiani l’avviso di avvio del procedimento finalizzato all’approvazione del progetto dal parte del Cipess (Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile) prevedibilmente per la metà dell’anno in corso, da cui deriverà la Dichiarazione di Pubblica Utilità, che darà avvio agli espropri. Questa fase intermedia consentirà a tutti gli interessati di prendere visione della documentazione progettuale e formulare eventuali osservazioni.
Giappone
Tra i record (vai alla voce) dell’opera ben 4 vedono soccombere il “re dei ponti” del Giappone: la campata centrale (3.300 metri contro 1.991 dell’Akashi bridge; superati anche i 2.023 metri del ponte sullo Stretto dei Dardanelli in Turchia), il numero di cavi del sistema (4-2, il doppio dell’Akashi bridge), il diametro dei cavi di sospensione (1,26 contro 1,12 metri) e i fili di acciaio per cavo (44.323 contro 36.830).
Invece
Prima di esprimere un giudizio sulla relazione di aggiornamento al progetto definitivo del Ponte sullo Stretto «attendiamo finalmente di vederne il contenuto. Il dibattito pubblico che il dl 35 vuole negare ce lo prenderemo con gli argomenti e con la legge». Lo scrive in una nota il Coordinamento “Invece del Ponte”. «Apprendiamo che i tempi di costruzione previsti sono già cresciuti di un anno: 7 anni anziché 6. Il comunicato di Stretto di Messina, poi, smentisce da solo la bufala dei 120.000 lavoratori: SdM comunica che l’occupazione diretta del Ponte sarà in media di 4.300 lavoratori/anno, con picchi di 7.000 nelle fasi di maggiore intensità».
Libeskind
Se sul lato siciliano è confermata la realizzazione di tre fermate ferroviarie in sotterraneo (Papardo, Annunziata, Europa) che, unite alle stazioni di Villa S. Giovanni, Reggio Calabria e Messina daranno concretezza al sistema metropolitano interregionale dell’area dello Stretto, sul lato Calabria il progetto prevede anche la realizzazione del Centro Direzionale progettato dallo “Studio Daniel Libeskind”, i cui aspetti architettonici saranno approfonditi in sede di progettazione esecutiva di concerto con gli Enti preposti alla tutela paesaggistica.
Messina Style
«È un grande risultato ottenuto in pochi mesi grazie all’impegno del governo, in particolare del ministro Salvini, e al lavoro del Contraente generale Eurolink, della società Stretto di Messina e dei nostri altri contraenti ed esperti nelle diverse discipline ingegneristiche legate al Ponte», ha commentato l’amministratore delegato della Sdm, Pietro Ciucci. «Si conferma un progetto straordinario, tecnicamente all’avanguardia e di riferimento a livello internazionale. Dopo i molti ponti “Messina Style” (perché non anche Reggio Style? ndr) costruiti nel mondo, è il momento di realizzarlo nello Stretto di Messina».

Occupazione
«Si stima che in cantiere saranno occupati mediamente 4.300 addetti all’anno che raggiungeranno un picco di 7.000 addetti nel periodo di maggiore produzione. Per tutta la durata del cantiere (7 anni) si avrà dunque un impatto occupazionale diretto di circa 30.000 unità lavorative per anno cui aggiungere l’impatto occupazionale indiretto e indotto, stimato in 90.000 unità, per un totale di 120.000 unità lavorative generate dell’opera».
Pil
Tra i benefici stimati l’impatto sul Pil: 2,9 miliardi di euro di incremento annuo della ricchezza (0,17% del Pil). Fonte: ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Record
Nella scheda tecnica inserita nella relazione approvata oggi da Sdm sono confermate tutte le caratteristiche dell’opera e dei suoi collegamenti a terra: la campata sospesa centrale è di 3.300 metri, mentre la lunghezza complessiva è di 3.666 metri (comprese le due campate laterali di 183 metri ciascuna). L’altezza delle torri sulle due sponde è 399 metri, i cavi di sospensione sono 4 del diametro di 1,26 metri (ciascuno formato da 44.323 fili di acciaio). La larghezza dell’impalcato, poi, è 60,4 metri (3 corsie stradali per senso di marcia di cui una di emergenza, 2 corsie di servizio e 2 binari ferroviari). Il franco navigabile di 65 metri per una larghezza di 600 metri, in presenza di gravose condizioni di traffico stradale e ferroviario. Il franco si innalza a 72 metri in assenza di traffico ferroviario.

Sismico, rischio
Il Ponte sullo Stretto resisterà a un eventuale sisma di magnitudo 7,1, e così i collegamenti a terra. Le infrastrutture, afferma la società guidata da Pietro Ciucci, nel caso di una scossa di quel livello «non subiscono danni, mantenendo ulteriori margini di sicurezza oltre la soglia prevista». Il Ponte «resiste a venti con velocità superiore a 300 km/h, anche se in oltre venti anni di monitoraggi eolici effettuati a livello locale non è mai stata raggiunta una velocità di vento superiore ai 150 km/h. La percorribilità ferroviaria prevede l’incrocio in velocità in qualsiasi posizione di due convogli pesanti da 750 metri. L’analisi statica è stata calcolata con la presenza di quattro treni di 750 metri, due treni su ciascun binario».
Tempi
« Il ponte sarà in grado di garantire tempi medi di attraversamento di circa 15 minuti per i servizi ferroviari diretti tra Villa San Giovanni e Messina Centrale, rispetto agli attuali 120 minuti per i treni passeggeri e almeno 180 minuti per i treni merci, e di circa 10/13 minuti su gomma (tra lo svincolo di Santa Trada e lo svincolo di Giostra), rispetto agli attuali 70 minuti per le auto (terminal San Francesco) e 100 minuti per i mezzi merci (terminal Tremestieri)». Contrappunto di Invece del Ponte: «I risparmi di tempo dei treni sono fasulli» perché «si confrontano con un sistema di attraversamento dinamico obsoleto, superato dalle sperimentazioni già consolidate che consentono, secondo le comunicazioni ufficiali delle Ferrovie, di risparmiare 40 minuti. E un sistema più moderno di attraversamento, con navi più grandi ed ecologiche, consentirà di risparmiare anche più di 50 minuti sui tempi attuali. Il risparmio di tempo del Ponte sarebbe quindi molto minore di quanto prospettato, riverberandosi sull’asserito saldo positivo dell’analisi costi-benefici».
Vita e valore
Il Ponte sarà aperto al traffico 365 giorni l’anno, 24 ore al giorno e avrà una vita utile di 200 anni. Il Cda, oltre all’aggiornamento della documentazione ambientale e, in particolare, dello Studio di Impatto Ambientale (SIA), dello Studio di Incidenza Ambientale (SInCA), della Relazione di Ottemperanza e della Relazione Paesaggistica, ha approvato anche «l’analisi Costi-Benefici che ha evidenziato come il progetto sia in grado di generare un Valore Attuale Netto Economico (Vane) ampiamente positivo con un Saggio di Rendimento Interno del 4,5% superiore al livello minimo previsto dalla normativa vigente (3%)».
Wwf
Tra le prime reazioni c’è quella del Wwf, contraria all’opera, che definisce l’approvazione del progetto definitivo del Ponte sullo Stretto di Messina «una fuga in avanti che ricade sulle spalle del Paese, visto che ad oggi il Governo ha immobilizzato sino al 2032 ingenti risorse senza avere stime credibili sull’entità dei costi finali dell’opera, sulla sua redditività dal punto di vista economico-finanziario, sulle pesantissime ricadute sull’ambiente e il territorio».
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