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Landini: «In Calabria condizioni peggiorate, la priorità non è il Ponte sullo Stretto»

Il leader della Cgil a Lamezia Terme: «Per questa terra sono necessari investimenti in infrastrutture. No all’autonomia differenziata»

Pubblicato il: 04/03/2024 – 13:03
Landini: «In Calabria condizioni peggiorate, la priorità non è il Ponte sullo Stretto»

LAMEZIA TERME «La Cgil è qui in Calabria e come in Italia per affermare una politica economica e sociale diversa in cui la libertà delle persone passa attraverso il diritto al lavoro, il diritto alla cura, il diritto all’istruzione, a una giustizia sociale che oggi non c’è». Così il leader della Cgil Maurizio Landini, a Lamezia Terme per partecipare a un confronto con rappresentanti istituzionali e rappresentanti delle forze economiche e sociali della Calabria.

«In Calabria condizioni peggiorate»

Landini ha anzitutto fatto un quadro generale delle criticità della Calabria. «Venerdì – ha ricordato il segretario della Cgil – ci sarà uno sciopero nazionale dei lavoratori dell’Enel, proprio perché si chiede a quel gruppo di confermare gli investimenti, di non delocalizzare produzioni. Qui ad esempio su Rossano c’era un impegno molto preciso che oggi non viene rispettato. E parlare di sviluppo vuol dire parlare di investimenti, vuol dire parlare di politiche industriali e parlare di investimenti in Calabria, vuol dire parlare di investimenti in infrastrutture, sia materiali, strade, ferrovie, sia sociali, asili, scuole, ospedali, perché questo è quello che si sta pagando, questo arretramento delle infrastrutture è quello che impedisce una crescita. E la Calabria, come altre parti del nostro paese, in particolare il Mezzogiorno, stanno vivendo anche uno spopolamento, nel senso che i giovani se ne vanno: credo che questo sia un altro tema centrale da avere attenzione. Io credo che noi dobbiamo narrare il punto di vista di chi per vivere ha bisogno di lavorare e da questo punto di vista qui le condizioni sono peggiorate perché si è poveri lavorando, si continua a morire sul lavoro, perché ci sono livelli di precarietà inaccettabili, perché è aumentata la malavita organizzata che controlla pezzi interi dell’economia reale e quindi credo che narrare una realtà diversa significa battersi affinché il lavoro torni ad essere un diritto vero e affinché i diritti fondamentali, il diritto alla cura, il diritto all’istruzione, cioè a essere persone libere perché hai un lavoro dignitoso e perché puoi partecipare alla vita sociale e politica, credo che sia il tema di fondo. Queste condizioni oggi – ha aggiunto Landini – non ci sono e la Cgil è qui in Calabria e come in Italia per chiedere alle persone di battersi, per cambiare queste condizioni e per affermare una politica economica e sociale diversa in cui la libertà delle persone passa attraverso il diritto al lavoro, il diritto alla cura, il diritto all’istruzione, a una giustizia sociale che oggi non c’è a partire da una vera lotta all’evasione fiscale e alla necessità di investimenti seri per creare lavoro e dare un futuro al paese».

«Il Ponte sullo Stretto non è una priorità»

Capitolo Ponte sullo Stretto: «Credo – ha rilevato Landini – che oggi non sia quella la priorità. Continuare a fare come sta succedendo adesso vuol dire raccontare delle bugie al Paese. Oggi il Paese ha bisogno di infrastrutture, di investimenti. In Sicilia ci sono tratti interi a un unico binario, la Calabria non è molto diversa, quindi qui si sta raccontando una bugia. Quelle risorse, quei soldi oggi vanno spesi per dare gli ospedali e le cure alle persone che non ce le hanno. I calabresi non vanno in Sicilia, vanno al Nord a farsi curare. Poi se tu fai un Ponte cosa ci fai passare se non hai costruito le condizioni prima per far crescere questo paese? Quindi per quello che ci riguarda quella non è una priorità e quella non è la scelta oggi da fare. La priorità  – ha proseguito il segretario della Cgil – è di altra natura e noi pensiamo di continuare a batterci perché c’è bisogno di un’idea di sviluppo molto diversa da quella che oggi sta venendo avanti».

«No all’autonomia differenziata»

No deciso all’autonomia differenziata da parte di Landini: «Noi siamo contrari, il paese è già abbastanza diviso, separato, le divisioni ci sono già e le diseguaglianze ci sono già, non c’è bisogno di farne altre, anzi pensiamo che l’unità del paese sia la condizione per far crescere tutto il paese, o si assume lo sviluppo e la crescita del mezzogiorno come elemento di crescita di tutto il paese o non si va da nessuna parte e l’autonomia differenziata E’ una logica folle così come l’idea che per cambiare il Paese bisogna cambiare la nostra Costituzione. No: noi – ha concluso il leader della Cgil – siamo dell’idea che la nostra Costituzione va applicata e quindi devono essere fatte delle politiche molto precise. E per quello che ci riguarda noi siamo contro l’idea anche del Premierato, siamo pronti quando ci sarà il referendum a dire che non è quello che serve». (c. a.)

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