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Centrodestra, le specificità calabre: l’asse Fi-FdI, le bizze della Lega, le acrobazie di Azione

La lettura del quadro regionale alla luce del risultato in Abruzzo. Il “laboratorio” del campo largo del centrosinistra (che resta però debole)

Pubblicato il: 11/03/2024 – 12:46
Centrodestra, le specificità calabre: l’asse Fi-FdI, le bizze della Lega, le acrobazie di Azione

CATANZARO Dunque, l’Abruzzo archivia la Sardegna e conferma la forza del centrodestra e le difficoltà del centrosinistra, con quel campo largo-larghissimo che stavolta non riesce nella spallata alla coalizione della premier Giorgia Meloni. E’ uno schema ovviamente sovrapponibile anche alla realtà della Calabria, nella quale lo schieramento che guida la Regione con il leader azzurro Roberto Occhiuto non ha alcun problema di difendere una supremazia che è indiscutibile. Però la Calabria si sta infilando in una stagione elettorale che sta già manifestando alcune sfumature che in parte seguono la dinamica nazionale ma in parte se ne discostano configurando una chiara specificità.

Il campo del centrodestra

La prima dinamica è l’emergere, nelle ultime settimane, di una serie di fibrillazioni anzitutto nel campo del centrodestra, sempre ribadendo la premessa di cui sopra, cioè la sostanziale assenza di rischi per la tenuta della coalizione. Quello che può definirsi un asse tra Fratelli d’Italia e Forza Italia, abbastanza evidente in Italia, si percepisce anche in Calabria. A dimostrarlo, quasi paradossalmente, è l’atteggiamento della Lega, che in Calabria ha “insediato” – come “testa d’ariete” per conto del segretario Matteo Salvini – il sottosegretario Claudio Durigon con un doppio obiettivo: puntellare alle latitudini meridionali la leadership un po’ appannata dello stesso Salvini e soprattutto contrastare e se possibile indebolire lo strapotere di Forza Italia a livello regionale. Le scintille tra Carroccio e Fi hanno ampiamento riempito nelle scorse settimane la cronaca politica in Calabria, e ora c’è anche qualche “segnale di belligeranza” della Lega nei confronti di Fratelli d’Italia. La “conta” della Lega alle Europee anche in Calabria sembra scontata. E poi alle Amministrative la Lega per ora si è messa di traverso rispetto all’alleanza azzurra-meloniana a Vibo Valentia e a Corigliano Rossano non brilla per un particolare “trasporto” alla candidatura della consigliere regionale di Fi Pasqualina Straface. Forza Italia che sorpassa la Lega in Abruzzo probabilmente sarà un ulteriore motivo di frizione anche in Calabria.

La specificità di Azione in Calabria

Nel campo del centrodestra in Calabria c’è poi un’altra specificità, che riguarda Azione, area di centro che fa dell’autonomia la sua bandiera e che a livello nazionale sembra sia più orientata ad allearsi con il centrosinistra mentre a ,livello regionale è organica alla maggioranza di centrodestra a Palazzo Campanella: i calendiani calabresi si muovono come acrobati sul filo, mantenendo fermissimo il sostegno a Occhiuto ma – anche qui per il momento – intanto diversificandosi in vista delle Amministrative con una discesa in campo sganciata dai poli. A Corigliano Rossano Azione, insieme ad alcune forze civiche, ha già ufficializzato una propria candidatura a sindaco, cosa che a Vibo ancora non si è concretizzata essendoci in atto un braccio di ferro tra la segreteria regionale rappresentata da Francesco De Niso e il partito cittadino, propenso ad allearsi con il centrodestra. Fonti accreditate riferiscono di un pressing costante e persino asfissiante di Occhiuto in prima persona e di Forza Italia nel complesso sui plenipotenziari di Azione, De Nisi e il collega di Palazzo Campanella Giuseppe Graziano, che stanno finora resistendo perché evidentemente l’obiettivo dei calendiani è di misurarsi alle prossime elezioni, Europee e Comunali, per contarsi e dunque per contare di più, eventualmente, anche dalle parti della Cittadella. Per questo nella maggioranza di governo alla Regione per ora anche Azione è comunque un fattore di fibrillazione.

Il centrosinistra

Quanto al centrosinistra, in Calabria il “campo largo” sembra viaggiare più spedito che altrove, nel senso che sul territorio il “laboratorio” dell’alleanza progressista ha persino superato la fase della sperimentazione anche se dire che sia organico è anche qui probabilmente un azzardo. Certo in Calabria Pd e Movimento 5 Stelle, soprattutto loro, sono propensi ad allearsi più che altrove, come dimostrano i casi Vibo Valentia e per certi versi Corigliano Rossano. Ma resta nel complesso il senso di una evidente debolezza dello schieramento dell’opposizione in Calabria, e sotto questo aspetto il risultato comunque negativo dell’Abruzzo certamente – e le Europee con il proporzionale che spinge al “tutti contro tutti” – non aiuteranno ad attenuarla. (a. cant.)

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