VIBO VALENTIA I segretari generali provinciali dei sindacati della Polizia di Stato di Vibo Valentia (per il Siulp Franco Caso, Sap Francesco Franza, Siap Domenico Palermo, FSP Polizia di Stato Roberto Bucca e Silp-Cgil Felice Apa), «nel ringraziare tutti coloro i quali – forze politiche, amministratori, associazioni e cittadini – stanno facendo quadrato intorno al Reparto Prevenzione Crimine di Vibo Valentia, per scongiurarne la paventata chiusura, non possono che esprimere preoccupazione sul tema, dopo che il dirigente del reparto è stato trasferito (in data 11.3.2024) ad altra sede».
Per i sindacati «la mancata nomina di un altro dirigente per il Reparto di Vibo si auspica sia solo una dimenticanza del Dipartimento della P.S. e non l’eventuale inizio dello smantellamento della citata articolazione periferica! Nel rammentare – continuano i segretari provinciali – che, l’istituzione del Reparto Prevenzione Crimine a Vibo Valentia è avvenuta (nel 2013) per “rendere più incisivo il dispositivo del controllo del territorio nella Regione Calabria, garantendo un più razionale impiego delle risorse e minori costi di esercizio”, non si riesce a immaginare, a distanza di circa 10 anni dall’apertura, il perché questa provincia, permeata dalla criminalità organizzata, dovrebbe rinunciare a questo reparto d’élite della Polizia di Stato, che assicura un intervento rapido ed un controllo capillare del territorio! Ecco perché – continuano i sindacalisti – spostare il Reparto Prevenzione Crimine da questa provincia di frontiera e di lotta alla criminalità sarebbe un grosso errore!! In tal senso, poco più di qualche anno fa, risultavano le affermazioni su Vibo Valentia dell’allora procuratore di Catanzaro: “Qui vi è una ’ndrangheta di Serie A”, motivo per cui le scriventi segreterie provinciali sono fortemente preoccupate sull’eventuale spostamento del citato Ufficio di Polizia; l’invito quindi è quello di non abbassare la guardia su questa questione di legalità, nell’interesse primario del territorio vibonese, ancora oggi martoriato e tristemente famoso per la questione macro-criminale, non per ultimi, da rammentare, sono i gravi atti intimidatori ricevuti dalle istituzioni ecclesiastiche, alle quali queste organizzazioni sindacali rinnovano tutta la loro vicinanza e la loro solidarietà. E’ per tali motivi – concludono i sindacalisti – che si fa appello, ancora una volta alle forze politiche, amministratori, associazioni e cittadini di questa terra per evitare la chiusura di questo importante avamposto dello Stato».
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