CATANZARO «Federconsumatori Calabria ha ritenuto dare un ultimo sguardo vigile sull’andamento dei costi del viaggio dalle principali città italiane verso la Calabria per avere il quadro completo delle offerte nell’imminenza della Pasqua e poter fare un ulteriore confronto rispetto al monitoraggio regionale di sole 2 settimane addietro quando già denunciammo i nuovi aumenti applicati su treno, aerei e bus rispetto allo scorso anno e con il prezzo dei treni divenuto in molti casi più alto di quello dei voli». È quanto viene evidenziato in una nota di Federconsumatori Calabria Aps.
«La ricognizione di queste ore – fa notare Federconsumatori – conferma il nostro allarme e alza la nostra denuncia sulle politiche tariffarie applicate dai principali vettori verso la Calabria che devono essere esaminate dall’Autorità dei trasporti perché superano ogni plausibile meccanismo di mercato per divenire delle vere speculazioni sulla pelle dei consumatori e dei calabresi che non hanno potuto organizzare prima il loro viaggio. Le tabelle che seguono evidenziano il sovrapprezzo applicato negli ultimi giorni a tariffe su treni, aerei e bus, prezzi che erano già improponibili nelle scorse settimane. Ciò dimostrazione che la definizione delle tariffe è fuori controllo ed in balia di logiche di profitto scaricate sulle tasche dei consumatori».
Mimma Iannello, presidente Federconsumatori Calabria Aps sottolinea come «gli ulteriori aumenti rilevati in queste ore su quelli che già erano i prezzi massimi registrati soltanto due settimane addietro, sono inaccettabili, vergognosi perché fanno schizzare il costo dei viaggi verso la Calabria alle stelle portando ad esempio le tariffe massime per un Milano -Lamezia in treno sino a 364 euro (era 330 euro), in aereo a 285 euro (era 192,49 euro) ed in Bus a 160,97 (era 144,97 euro).Contro il libero arbitrio delle tariffe di viaggio che per l’ennesimo anno registriamo durante le festività, come Federconsumatori Calabria continueremo a denunciare il fenomeno e non vorremmo essere in quanti, calabresi di ritorno, costretti a sopportare prezzi così esosi e iniqui».
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