COSENZA Dopo anni di agonia il teatro di tradizione cosentino si prepara a una nuova ripartenza. Nell’ultima giunta è stata infatti approvata all’unanimità una delibera che rende immediatamente esecutiva la «collaborazione» con Artisti Riuniti, nata come associazione culturale non a scopo di lucro nel 2004 e di recente divenuta srl, «finalizzata all’allestimento di spettacoli, sia con produzioni originali presso il Teatro Rendano, che con produzioni già realizzate presso altri teatri, alla formazione di personale, all’animazione culturale».
Artisti Riuniti – così la compagnia si presenta sul proprio sito – «ha promosso e realizzato in questi anni iniziative teatrali, unendo e fondendo talenti, esperienze e formule di diversa estrazione, mossa dall’idea di creare un’attività permanente a Roma, dove autori e attori possano mettere in scena testi nuovi o adattamenti, sperimentando e portando nuova linfa al teatro».
Srl dal 2014, nata nel 2004 come Associazione Culturale sotto la direzione artistica di Piero Maccarinelli da un gruppo di artisti, registi, produttori e agenti per promuovere il teatro, la drammaturgia contemporanea, la compagnia ha collegamenti con il Parioli, sede nel centro di Roma (via XX settembre), con Emanuela Giordano per direttore artistico e Angelo Gentile per direttore organizzativo.
Nella delibera (n. 44 del 21/03/2024) si legge che Artisti Riuniti «ha rilevante esperienza specifica nel campo dello spettacolo teatrale, con molteplici produzioni teatrali di livello, con la presenza nei cartelloni e nei teatri più prestigiosi, con collaborazioni con autori e artisti di rilievo, con riconoscimenti e riscontri importanti, sia di pubblico che di critica» e che «già nella stagione 2024-2025 la “Artisti Riuniti” srl propone di realizzare al Teatro Rendano una serie di allestimenti, alcuni con produzioni già nel repertorio, altri invece inediti».
«La “Artisti Riuniti” srl altresì chiede di utilizzare il Teatro Rendano come propria sede ufficiale, per lo svolgimento di attività di ufficio e di attività di produzione artistica e di animazione culturale», si legge nel documento dove la giunta specifica «che il Teatro Rendano, sia nel corpo principale che negli spazi a servizio, ha spazi consoni e sufficienti anche per le attività proposte dalla citata Società “Artisti Riuniti”».
In premessa, la giunta aveva annotato che tra «i beni pubblici più rilevanti della Città di Cosenza vi è il Teatro Alfonso Rendano, di proprietà della stessa Amministrazione Comunale; il Teatro ha, nei decenni, rappresentato una delle istituzioni culturali più rilevanti della Calabria, per l’importanza e la continuità delle rappresentazioni teatrali, musicali, concertistiche, liriche, convegnistiche; la valorizzazione di tale patrimonio è interesse precipuo dell’Amministrazione, sia attraverso azioni e programmi di iniziativa pubblica, sia attraverso il coinvolgimento di operatori privati». Il sindaco e la sua squadra ne approfittano anche per rivendicare come «grazie alla collaborazione tra Comune, Istituzioni, realtà private, anche nel corso degli ultimi anni, si sono raggiunti risultati importanti, per ricadute di animazione sociale e culturale, tra i quali, recentemente: la nascita e la valorizzazione dell’Orchestra Sinfonica Stabile del Teatro, “l’Orchestra Sinfonica Bruzia”, la programmazione di stagioni liriche realizzate dal Comune tramite riconoscimento di sostegno del Fondo Unico per lo Spettacolo, la regolare programmazione di una stagione di prosa, la realizzazione di numerosi eventi di natura culturale e sociale».
Proprio nei giorni scorsi è partito l’iter parlamentare per dichiarare anche il “Rendano” «monumento nazionale»: quello cosentino potrebbe essere uno dei 46 teatri individuati in ben otto proposte di legge della maggioranza. Nel frattempo, per inizio 2025 l’unico teatro di tradizione calabrese potrebbe aver finito di rifarsi il look, con interventi riguardanti la sicurezza e l’efficientamento energetico e acustico.
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