Ultimo aggiornamento alle 22:40
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 2 minuti
Cambia colore:
 

il fatto

Bancarotta e autoriciclaggio, arrestati a Milano due fratelli calabresi. Sequestro di beni per 1,3 milioni – VIDEO

Originari del Reggino, sono i principali indagati di un’operazione della Guardia di finanza che riguarda il crac di società di movimento terra

Pubblicato il: 10/04/2024 – 11:09
Bancarotta e autoriciclaggio, arrestati a Milano due fratelli calabresi. Sequestro di beni per 1,3 milioni – VIDEO

MILANO La Guardia di finanza di Milano ha eseguito un’ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di due indagati e ha messo a segno il sequestro di immobili, auto di lusso e disponibilità finanziarie, per un valore complessivo di oltre 1,3 milioni di euro nei confronti dei principali indagati. L’indagine del Nucleo di polizia economico-finanziaria, coordinata dalla Dda, ha permesso di individuare due fratelli, Giuseppe e Pasquale Palamara, di 57 e 48 anni, imprenditori nel settore edile e movimentazione terra, accusati di bancarotta, autoriciclaggio e sottrazione fraudolenta di beni nell’ambito di una inchiesta in cui sono indagate 9 persone coordinata dal pm della dda milanese Sara Ombra. L’ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata firmata dal gip Luigi Iannelli. I due fratelli sono imparentati con la famiglia Ferraro di Melito di Porto Salvo e Africo, in Calabria. Risiedono sul lago Maggiore in provincia di Novara, uno ad Arona e l’altro a Meina, quest’ultimo, emerge dalle indagini, nella villa che fu di proprietà di Santo Salvatore Ferraro, ritenuto vicino a Giacomo Zagari, vertice della locale nel Varesotto.
I due fratelli sono ritenuti specializzati nella «commissione di plurimi reati tributari e fallimentari attraverso società operanti nel settore del movimento terra e lavori stradali a Milano e nella provincia di Novara». Per gli inquirenti avrebbero cagionato «dolosamente il fallimento e la distrazione dei patrimoni aziendali di diverse società a loro riconducibili, impedendo così l’azione di recupero dei creditori e dell’erario. Le condotte distrattive si sono ripetute nel tempo mediante la preordinata costituzione di new company operanti nel medesimo settore del movimento terra e lavori stradali, tra cui figura anche una società di diritto elvetico, fittiziamente amministrate da soggetti compiacenti, utilizzate dai due fratelli per riciclare i beni e le altre utilità di provenienza illecita, in modo da ostacolarne l’identificazione». Gli accertamenti patrimoniali e l’analisi dei conti correnti intestati alle società e ai soggetti coinvolti «hanno evidenziato svariate movimentazioni finanziarie anomale, alcune delle quali verso la Svizzera, finalizzate a svuotare sistematicamente le imprese decotte a vantaggio delle newco e a drenare parte dei fondi per utilizzi privati dei due amministratori di fatto». Sono state eseguite, inoltre, numerose perquisizioni nelle sedi societarie e nei confronti dei principali indagati responsabili della distrazione patrimoniale e delle condotte di autoriciclaggio.

Il Corriere della Calabria è anche su Whatsapp. Basta cliccare qui per iscriverti al canale ed essere sempre aggiornato

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012-. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del mare 6/G, S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano | Privacy
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x