GEMONIO «Salvini? Gli mando il messaggio di prendere atto che la sua stagione ormai è finita. Forse sarà opportuno che le lotte per il Nord passino di mano». Così Roberto Castelli, storico volto della Lega ed ex ministro, parlando ai cronisti dalla piazza di Gemonio, nel Varesotto, in occasione dei 40 anni del partito. «In cosa ha sbagliato? Ha trasformato la Lega da partito autonomista e federalista, con qualche diciamo “ombra” di secessionismo e indipendentismo, in un partito assolutamente centralista e con alcune vene di meridionalismo. Se andiamo a vedere cosa sta facendo come ministro delle Infrastrutture, sta stanziando decine e decine di miliardi per Calabria e Sicilia che non mi sembra molto giusto», ha poi aggiunto.
«Alla Lega serve un nuovo leader. Un nuovo leader che vada nella direzione dell’autonomia, che rimetta al centro la questione settentrionale» rincara la dose Umberto Bossi: «Ognuno prende la sua strada – spiega il Senatùr -. Le idee vanno avanti sulle gambe degli uomini. Se ha altre idee, evidentemente non può riprendere la strada che abbiamo fatto noi. Cosa mi manca della Lega di allora? Era radicata, avevamo una base popolare. I primi discorsi che facevamo in Comune a Varese erano in dialetto e in italiano. Avevamo delle forti radici popolari». Alla domanda se Giancarlo Giorgetti potrebbe sostituire Salvini, Bossi replica che l’attuale ministro dell’Economia «è uno bravo, ma non dico niente sennò lo massacrano. Se la base non approva i programmi, non vai da nessuna parte. Diventa una bolla di sapone».
«Alle critiche di Umberto Bossi sono abituato da trent’anni, ne parlo anche nel mio libro che uscirà a fine aprile. Le ascolto con attenzione e gratitudine, rispondo solo che vederlo in salute è il miglior regalo per questa festa». Lo afferma il leader leghista Matteo Salvini, in una nota, riferendosi ai 40 anni della Lega.
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