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Processo “Black Wood” contro il clan di Mesoraca: 20 condanne in abbreviato

L’operazione della Dda di Catanzaro ha fatto luce sulla lavorazione della legna nella centrale a biomasse di Cutro

Pubblicato il: 29/05/2024 – 16:55
Processo “Black Wood” contro il clan di Mesoraca: 20 condanne in abbreviato

CATANZARO Si chiude il processo, celebrato con rito abbreviato, per alcuni degli indagati dell’inchiesta della Dda di Catanzaro denominata “Black Wood” contro la cosca Ferrazzo di Mesoraca. Il pm della Dda di Catanzaro Domenico Guarascio aveva chiesto 24 condanne e due assoluzioni. L’operazione, nell’ottobre 2022, ha colpito il clan Ferrazzo, accusato dalla Dda di Catanzaro di aver messo le mani sulla lavorazione della legna nella centrale a biomasse di Cutro, “Serravalle Energy”, per la produzione d’energia elettrica.

Le condanne

Il gup Gabriella Pede ha condannato Pietro Fontana a 14 anni; Giovanni Foresta a 8 anni, Domenico Grano a 1 anno e 4 mesi di reclusione; Giuseppe Grano a 8 anni e 6 mesi di reclusione; Rosario Piperno 8 anni e 2 mesi di reclusione; Giovanni Corrado a 1 anno, 9 mesi; Oreste Vona a 2 anni e 8 mesi; Antonio Sirianni a 1 anno, 9 mesi, Costantino Tallarico a 1 anno e 4 mesi di reclusione; Francesco Serrao, a 6 anni di reclusione; Salvatore Serrao a 17 anni e 6 mesi; Pierluca Pollizzi a 7 anni e 4 mesi; Santo Fuoco a 7 anni e 2 mesi; Luigi Mannarino,14 anni e 4 mesi; Francesco Manfreda a 8 anni e 4 mesi; Giuseppe Manfreda a 7 anni e 4 mesi; Antonio Manfreda, 7 anni e 6 mesi; Vincenzo Mantia a 10 anni e 10 mesi di reclusione; Fortunato Matarise a 7 anni e 4 mesi; Nicola Miletta a 7 anni e 4 mesi di reclusione.

Le assoluzioni

Il giudice ha assolto Armando Ferrazzo per non aver commesso il fatto, Gianfranco Catalano perché il fatto non costituisce reato; Massimo Urso perché il fatto non costituisce reato; Salvatore Pantò perché il fatto non costituisce reato; Antonio Cullò perché il fatto non costituisce reato e Francesco Serra perché il fatto non costituisce reato. Assolto Domenico Grano dal reato all’articolo 416 bis.
Disposto il non luogo a procedere nei confronti di Ernesto Iannone per intervenuta prescrizione.

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