ROMA L’Aula della Camera ha votato a maggioranza l’inversione dell’ordine dei lavori per affrontare prima l’autonomia differenziata rispetto al calendario. Cinquantatré i voti di differenza, come rimarcato dal vicepresidente Fabio Rampelli. “Non è questa legge che crea l’autonomia differenziata, è nella nostra costituzione. Può piacere o no, ma stiamo dando attuazione alla Costituzione”. Lo ha detto nell’Aula della Camera il ministro per gli affari regionali Roberto Calderoli. “Sento che ci sarebbe” tra i “contenuti della legge la previsione di più risorse per le Regioni che stanno meglio, mi spiace ma state parlando di un’altra legge perché in questa c’è scritto esattamente il contrario” ha aggiunto. “Nessuna decisione a scatola chiusa, c’è stato un dibattito anche costruttivo, le risorse non vengono messe in una legge ordinamentale, devono essere definite nelle varie intese e poi finanziate a livello delle varie leggi bilancio. Sicuramente ci sono Lep che non costano, quelli regolatori, altri sono già coperti”, “alcuni Lep può darsi che costino di più”, ha aggiunto riferendosi ad alcune stime di costi circolate. Ho sentito ipotesi non sempre coincidenti con la realtà, c’è chi dice 100 miliardi per le materie Lep…io dico che prima di tutto bisogna sapere quali sono quei diritti civili e sociali che dobbiamo garantire, poi, dopo aver creato il costo del fabbisogno standard, potrò sapere di quante risorse avrò bisogno”, ha aggiunto Calderoli. Il quale ha fatto capire che non bisogna fare tutto “dall’oggi al domani”: “Io mi accontenterei” di “stanziare anno per anno le risorse per alcuni di questi Lep”, ha affermato il ministro.
Serrato il dibattito in aula, con diversi interventi dai banchi dell’opposizione di centrosinistra che hanno tirato in ballo il nome del presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto, ritenuto come uno dei più fieri contestatori della riforma dell’autonomia differenziata. “Ai colleghi di FI chiedo davvero vi sentite rassicurati sull’autonomia? State smentendo Occhiuto”, ha detto il dem, Marco Sarracino (Pd). “Il sud ha votato in massa contro l’autonomia differenziata”, ha affermato il dem. A sua volta la vicecapogruppo M5S alla Camera Vittoria Baldino ha osservato: “Non abbiamo sentito una parola dalla maggioranza a difesa delle autonomie dopo intervento di Calderoli. Non hanno ben in mente ciò che stanno facendo, e non lo hanno nemmeno quei presidenti di regione come Occhiuto che si affrettano a sconfessare questa riforma. Ma non era proprio Occhiuto ad approvare il ddl in conferenza Stato Regioni e che la definiva una straordinaria opportunità per il sud? Dov’era Occhiuto quando il governo Meloni prosciugava il fondo di perequazione da 4.5 miliardi a 800 milioni? Quando l’altro Occhiuto dichiarò il voto favorevole in Senato a questa riforma, dove era suo fratello? La Calabria e il Sud non vogliono questa riforma! Occhiuto faccia il suo lavoro di rappresentante delle istituzioni: la politica si fa non con le interviste ma nelle sedi opportune. I calabresi gli chiedevano di non approvare riforma e lui li ha traditi”. Infine, il leader di Avs Angelo Bonelli: “Siamo basiti dall’intervento del ministro Calderoli. Un intervento che è una vera e propria autodenuncia di come questo provvedimento non solo non farà funzionare l’Italia, ma la paralizzerà. Quando dite ‘verificheremo le risorse che saranno necessarie anno dopo anno’ voi stessi ammettete di non conoscere ancora i costi. Dovete fermare questa follia. Il Presidente di Forza Italia Tajani e il vicesegretario nazionale Occhiuto hanno espresso preoccupazioni sul funzionamento dei livelli essenziali di prestazioni. Non state mettendo le risorse necessarie e state disgregando il Paese. Ma uno Stato può funzionare anno dopo anno, come affermato da Calderoli, nella programmazione che riguarda la vita delle persone, il funzionamento dell’economia, la tutela dell’ambiente? Certamente no. Quindi, vi dovete fermare. Non potete portare avanti questa secessione che non è più mascherata ma è reale, contro l’Italia e contro il Paese. Sappiamo che c’è uno scambio politico tra Meloni e Salvini, ma questo scambio politico non lo possono pagare gli italiani e la gente del Sud”.
Il Corriere della Calabria è anche su WhatsApp. Basta cliccare qui per iscriverti al canale ed essere sempre aggiornato
x
x