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verso un nuovo farmaco

Emicrania con aura: svelato il mistero in uno studio rivoluzionario

Il dolore sarebbe innescato da un mix di proteine infiammatorie trasportate dal liquido cerebrospinale

Pubblicato il: 06/07/2024 – 10:16
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Emicrania con aura: svelato il mistero in uno studio rivoluzionario

Esiste una particolare forma di emicrania che si caratterizza per essere preceduta da un insieme di disturbi neurologici, motori, visivi e psichici, noti con il termine di “aura”. E, come per altre forme di mal di testa, la ricerca di una cura definitiva è ancora aperta, mentre la maggior parte dei farmaci disponibili mira piuttosto a controllare e alleviare i sintomi. Come riporta Fanpage, un nuovo studio, condotto dall’Università di Rochester (New York) e dall’Università di Copenaghen, potrebbe aver finalmente scoperto la causa di questo particolare fenomeno neurologico: l’evento che scatena l’aura sarebbe un movimento del flusso di liquidi nel cervello che trasporta le proteine infiammatorie responsabili del mal di testa: i ricercatori sono riusciti anche a individuare 12 proteine coinvolte nell’emicrania. Questa scoperta non è affatto secondaria perché potrebbe aprire la strada allo sviluppo di nuovi medicinali in grado di trattare l’emicrania. Un problema che solo in Italia riguarda più di sei milioni di persone.

Lo studio

Questo gruppo di studiosi ha osservato in uno studio su topi le modalità con cui questo liquido trasporta proteine e neurotrasmettitori, oltre ad altre sostanze chimiche. Questo ha permesso agli studiosi di rovesciare quella che era ritenuta finora la spiegazione più accredita sulle cause dell’aura, l’ipotesi secondo cui fossero le terminazioni nervose collocate sulla superficie esterna delle membrane che racchiudono cervello a innescare il mal di testa. Ma l’elemento davvero innovativo di questo studio è dato proprio dalla scoperta del ruolo esercitato dal ganglio trigeminale nel trasmettere il dolore: finora si pensava infatti che questo punto non venisse toccato dal liquido cerebrospinale. Delle 12 proteine infiammatorie individuate, una, la CGRP, era già nota per causare l’emicrania, tanto che già da qualche anno è stata sviluppata una classe di farmaci (gli inibitori CGRP) contro il mal di testa che agiscono proprio su di essa. Tuttavia, aver individuato le altre proteine coinvolte e il meccanismo attraverso cui determinano l’emicrania «può consentire – spiegano i ricercatori – la scoperta di nuovi bersagli farmacologici, che potrebbero avvantaggiare la gran parte dei pazienti che non rispondono alle terapie disponibili».

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