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Dalla sanità al digitale all’energia: tutti gli step della stagione delle riforme alla Regione

In vista la nascita della “ReDigit” e dell’Arec: prosegue il lavoro di profondo cambiamento del sottogoverno della Cittadella

Pubblicato il: 07/07/2024 – 11:00
Dalla sanità al digitale all’energia: tutti gli step della stagione delle riforme alla Regione

CATANZARO L’agenda è già fissata: alla prossima seduta del Consiglio regionale all’ordine del giorno dovrebbe esserci la nascita di due nuovi enti strumentali della Regione, la società per la digitalizzazione, “ReDigit”, e l’”Arec”, l’agenzia per l’energia. Con il prevedibile start a questi due enti la “riforma” del sottogoverno della Regione avviata dall’amministrazione targata Roberto Occhiuto realizza un ulteriore e concreto passo in avanti, in un percorso già cadenzato da diversi step. Tra aziende, autorità, consorzi, società di nuova creazione, il rilancio e il potenziamento di altre società, la trasformazione di altre aziende con la soppressione di qualche “carrozzone” la Regione negli ultimi due anni e mezzo si è decisamente rinnovata nella sua complessiva configurazione, in linea con l’obiettivo della Giunta di efficientare e rendere più snella e flessibile, anche con un occhio al mercato, la macchina burocratica della Cittadella attraverso mission più puntuali dei vari soggetti che fanno parte del cosiddetto “gruppo di amministrazione pubblica” della Regione. Ovviamente, non tutte le riforme stanno procedendo con la stessa velocità, qualcuna ancora sconta difficoltà operative e gestionali, ma è indubbio che il “sottogoverno” regionale oggi sia ben diverso, anche nelle strategie, rispetto a quello molto ombroso del passato.

Una seduta della Giunta regionale

La successione delle riforme

Una sorta di cronistoria fa comprendere meglio questo cambiamento profondo nel “corpaccione” della Regione, un cambiamento che ha riguardato i diversi segmenti dell’amministrazione: ambiente, trasporti (soprattutto quello aereo), sanità, attività produttive, lavoro, agricoltura. I vari enti strumentali aziende, agenzie, società partecipate che rientrano nel “portafoglio” della Regione in questi due anni e mezzo sono stati interessati da un robusto processo di razionalizzazione e rivisitazione, e a questo processo si è accompagnata anche la nascita di nuovi enti. Sul piano strategico, il “braccio operativo” di questa stagione riformatrice è sicuramente Fincalabra, la finanziaria regionale diventata baricentrica nelle scelte adottate da Occhiuto e dalla sua Giunta, decisiva nel salvataggio e nel rilancio di società che sembravano al tramonto. Come la Sacal, la società unica di gestione degli aeroporti calabresi, che è stata riportata sotto il controllo pubblico da Occhiuto e ora ragiona su un piano di investimenti da oltre 270 milioni, o la Sorical, anch’essa pubblicizzata, e passata dalla soglia della liquidazione a una nuova vita quale gestore unico del servizio idrico integrato, o le Terme Sibarite Spa. “New deal” poi nel settore ambientale, con la nascita dell’Arrical, l’Authority regionale per l’acqua e i rifiuti che ha soppiantato l’inefficiente Aic diventando ente di ambito di regolazione dei due settori: dopo il “braccio di ferro” con i Comuni, soprattutto quelli più grandi, l’Arrical si appresta a eleggere i propri organi. La “scommessa” nella sanità da parte di Occhiuto, con il varo dell’Azienda Zero, il nuovo ente di governance chiamato a centralizzare funzioni prima gestite (abbastanza male…) dalle Asp, che ora dovranno occuparsi non più di aspetti amministrativi ma dell’assistenza: Azienda Zero ha vissuto una fase iniziale complicatissima – anche per le “perplessità” dei tavoli ministeriali e soprattutto per la scomparsa improvvisa del primo commissario, il professore Giuseppe Profiti, nel momento di lancio del nuovo ente – ma ora con il nuovo commissario Gandolfo Miserendino ha ripreso a marciare. E ancora si annoverano la soppressione dell’Azienda Calabria Lavoro con la creazione dell’Agenzia Arpal individuata come il perno delle politiche attive in tema di occupazione. La “madre di tutte le riforme”, la soppressione degli 11 Consorzi di bonifica per fare posto a un unico Consorzio regionale. E ancora la nuova Agenzia regionale per le aree industriali e l’attrazione degli investimenti, che è subentrata al fallimentare Corap. Senza poi dimenticare il potenziamento della mission di altri soggetti ritenuti strategici, come la Fondazione Calabria Film Commission, che ora ha anche compiti di promozione turistica della Regione.  

Il futuro

Al fondo di questo percorso dunque si inseriscono ora la società per la digitalizzazione, prevista da una proposta di legge di ispirazione di Fratelli d’Italia, e l’Agenzia per l’energia, prevista da una proposta di legge firmata dal presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso ma ispirata dai consiglieri regionali di Azione Francesco De Nisi e Giuseppe Graziano (firmatari insieme anche ad Antonio Lo Schiavo del Misto). Queste due proposte di legge, approfondite nelle scorse settimane, nei giorni scorsi hanno avuto disco verde in prima Commissione del Consiglio regionale e secondo fonti del centrodestra dovrebbero approdare all’esame dell’aula nella prossima seduta, in programma dopo il 20 luglio. Trattandosi di Pdl che creano nuove società regionali sarà necessaria la maggioranza qualificata, ma a occhio non dovrebbero esserci problemi per il varo della ReDigit e per l’Agenzia per l’energia. L’ok a queste due muove società regionali peraltro potrebbe non essere l’ultimo, perché in atto  – secondo quanto si apprende – ci sono anche valutazioni su altri enti: nei mesi scorsi si sarebbe anche iniziato a ragionare sulla possibilità di trasformare l’ente in house della forestazione, Calabria Verde, in un ente pubblico economico, quindi anch’esso rivolto al  mercato, in coerenza con l’obiettivo di rendere più produttivo e moderno questo settore, anche se questa strada si sarebbe rivelata molto complicata, riflessioni sarebbero in corso anche sulla mission (e sul futuro) di Fondazione Terina Mediterranea e di altre agenzie o aziende che operano nel campo dell’agricoltura. Il tempo dirà se arriveranno altre riforme.  Intanto, potrebbe essere anche utile fare una sorta di punto sulla situazione del sottogoverno in un Consiglio regionale ad hoc per come chiede il Pd: per vedere cosa va, cosa no e cosa ancora si può fare per migliorare le performance della Regione. (a. cant.)

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