ROMA «Sulla questione immigrazione, non servono prove di forza, ma prove di intelligente lungimiranza e sarebbe estremamente utile rendere operativi in tutte le Prefetture i consigli territoriali per l’immigrazione, istituti nel ’98 con decreto
del Presidente del Consiglio dei Ministri, quali luoghi in cui realizzare una collaborazione strategica tra istituzioni e parti sociali. Ciò consentirebbe un’efficace azione di monitoraggio e verifica del fenomeno, ai fini del governo dei flussi migratori che, tuttora, presentano criticità strutturali, nonostante la programmazione triennale, introdotta lo scorso anno, per l’ingresso dei lavoratori stranieri per motivi di lavoro». Così il segretario confederale della Uil, Santo Biondo, in occasione della riunione dei consigli territoriali immigrazione della Uil, convocati anche per avanzare una proposta in materia.
Inoltre, continua, «l’abolizione del reato di clandestinità aiuterebbe, nel corso delle ispezioni, ad avere maggiore collaborazione da parte delle vittime di sfruttamento. Per combattere l’immigrazione irregolare e il traffico di persone è fondamentale diversificare i canali d’ingresso legale. L’emersione ad personam senza sanzioni per i datori di lavoro, ad esempio, favorirebbe la regolarizzazione degli immigrati già presenti in Italia. Bisognerebbe, poi, istituire il permesso di soggiorno ‘temporaneo’, per la ricerca di occupazione, quello ‘fuori quota’, per consentire l’ingresso di lavoratori con competenze richieste dai settori produttivi italiani, e quello ‘previa formazione’, semplificando le procedure per gli stranieri formati all’estero». «Infine, si dovrebbe modificare la normativa per ridurre la discrezionalità nella concessione di permessi a chi perde il lavoro per cause non imputabili al soggetto in questione. In tale quadro – conclude – la proposta della Uil di rendere più strutturata l’operatività dei consigli territoriali per l’immigrazione consentirebbe a questi organismi di diventare uno strumento efficace per politiche
migratorie lungimiranti e socialmente utili».
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