Ultimo aggiornamento alle 19:44
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 4 minuti
Cambia colore:
 

l’incontro

Autonomia e i rischi per la scuola. «Un provvedimento che ammazzerà il Mezzogiorno e la Calabria» – VIDEO

L’allarme di Pd e M5S. Irto: «A rischio il futuro delle nuove generazioni». Orrico: «Distrugge i diritti civili». In corso la raccolta firme

Pubblicato il: 23/07/2024 – 16:15
di Mariateresa Ripolo
Autonomia e i rischi per la scuola. «Un provvedimento che ammazzerà il Mezzogiorno e la Calabria» – VIDEO

SIDERNO «Bisogna risvegliare le coscienze e far capire che andare avanti su tutto questo significa decretare la morte del Mezzogiorno e della Calabria». Questo l’allarme sull’Autonomia differenziata lanciato da Siderno nel corso di un incontro che ha visto al centro il mondo della scuola. “Autonomia differenziata e dimensionamento. Che scuola sarà?”, l’interrogativo posto a cui hanno cercato di rispondere esponenti del mondo politico, – Partito democratico e Movimento 5Stelle insieme – del sindacato, con la Cgil in prima fila, e della scuola.
All’incontro hanno preso parte Mariateresa Frangomeni, sindaco di Siderno e dirigente nazionale del Partito Democratico, Francesca Lopresti, assessore comunale alla Pubblica Istruzione, il segretario generale della Cgil Calabria Angelo Sposato, il senatore e segretario regionale del Pd Nicola Irto, la deputata e coordinatrice regionale del Movimento 5 Stelle Anna Laura Orrico, la dirigente scolastica Maria Giuliana Fiasche e Tania Bruzzese, presidente Pd Federazione Metropolitana Reggio Calabria.

Irto: «Un provvedimento che ammazzerà il Mezzogiorno e la Calabria»

L’evento, che si è tenuto nel giardino della biblioteca comunale, è stato anche occasione per partecipare alla raccolta firme per il referendum contro quello che è stato definito dalle opposizioni la legge “Spacca Italia”.

«La battaglia all’autonomia differenziata è una battaglia che dobbiamo condurre dal basso, con i cittadini, discutendo dei rischi di quello che noi abbiamo ribattezzato come lo “Spacca Italia”», ha spiegato Nicola Irto che ha aggiunto: «Un provvedimento drammatico che purtroppo il Parlamento ha approvato a colpi di maggioranza. Oggi purtroppo dobbiamo lavorare alla firma per il referendum, vogliamo bloccare un provvedimento che ammazzerà il Mezzogiorno e la Calabria da tutti i punti di vista. Serve una battaglia collettiva ampia».

Che scuola sarà? «A rischio il futuro delle nuove generazioni»

Che scuola sarà?”, l’interrogativo posto a più riprese. «Immaginate – ha aggiunto Irto – cosa potrà avvenire tra qualche mese se dovessero partire venti programmi regionalizzati diversi: un Paese che rischia di andare a brandelli e le nuove generazioni che saranno deviate e non più verso quel grande sogno importante che è stata l’unità d’Italia, che è stata la nostra Costituzione, ma invece piccoli venti stati con la cultura che si divide. Tutto questo è inaccettabile. Per questo – spiega il senatore dem – è bene condurre una battaglia dal basso, con gli amministratori e con i dirigenti scolastici, per comprendere la gravità del momento nel quale ci troviamo. Purtroppo i grandi media e il Governo nazionale non ne vogliono parlare, ma davvero è a rischio il futuro dei nostri figli e delle nuove generazioni. Serve una battaglia collettiva ampia, anche trasversalmente intesa, non solo di una parte politica, perché bisogna risvegliare le coscienze e far capire che andare avanti su tutto questo significa davvero la morte del Mezzogiorno della Calabria».
«È una scuola – ha spiegato Mariateresa Fragomeni – che veramente ci preoccupa, perché così come per la sanità anche per la scuola rischiamo di avere un sistema educativo frammentato in tutte le regioni. Ogni regione rischia di avere un sistema educativo e scolastico differente e purtroppo a pagarne le spese saranno ancora una volta le regioni del Sud, in questo caso anche la Calabria».

Orrico: «Una legge che distrugge i diritti civili»

Anche in Calabria Movimento 5 Stelle e Partito Democatico sulla questione guardano nella stessa direzione: «E’ un asse – ha spiegato Anna Laura Orrico – che riguarda tutta quella parte del nostro Paese che non vuole che l’unità nazionale venga meno, tutti quei cittadini e quelle cittadine che sanno che la legge Calderoli è una legge che distrugge i diritti civili, i diritti sociali e crea non solo un enorme divario e tante diseguaglianze tra Nord e Sud ma anche tra centro e periferie perché quello che verrà messo a dura prova sarà proprio la capacità delle zone più fragili del nostro Paese di continuare a garantire quei servizi che oggi vengono garantiti grazie a un fondo che nel bilancio dello Stato va a perequare le diseguaglianze esistenti». «La scuola – ha aggiunto Orrico – è il comparto che sta soffrendo di più: non solo il ministro Valditara un giorno vuole creare le classi separate per gli studenti e per i disabili e l’altro vuole fare le gabbie salariali, ma recentemente questa maggioranza di centrodestra ha approvato un decreto che fa della scuola sostanzialmente uno straccio. E’ una scuola che viene messa a dura prova e che viene utilizzata come spazio per “addestrare”, perché questo è il termine che viene utilizzato in una proposta di legge che stiamo esaminando sulla filiera degli istituti tecnici e professionali, gli studenti vengono addestrati per diventare degli operai, dei lavoratori, nel caso calabrese operai e lavoratori per un Ponte sullo Stretto che forse non vedrà mai la luce». (m.ripolo@corrierecal.it)

Il Corriere della Calabria è anche su WhatsApp. Basta cliccare qui per iscriverti al canale ed essere sempre aggiornato  

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012-. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del mare 6/G, S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano | Privacy
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x