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Sanità «azzoppata», in Calabria mancano 700 addetti. Il Pd: «Basta annunci, subito le assunzioni»

Il bilancio di Guccione sui 32 mesi di Occhiuto da commissario. I disservizi all’Annunziata e la transazione milionaria all’Asp Cosenza

Pubblicato il: 23/07/2024 – 15:05
di Eugenio Furia
Sanità «azzoppata», in Calabria mancano 700 addetti. Il Pd: «Basta annunci, subito le assunzioni»

COSENZA In Calabria mancano quasi 700 addetti tra medici, operatori socio-sanitari, assistenti sociali e infermieri. «Adesso il commissario Roberto Occhiuto deve smettere di fare annunci e intervenire con un piano di assunzioni, altro che medici cubani e “gettonisti” per i quali solo a Cosenza si sono spesi due milioni». È la richiesta che arriva dall’ex consigliere regionale e componente della direzione nazionale Pd Carlo Guccione, che da Cosenza traccia un consuntivo dei 32 mesi del presidente della Regione nel ruolo di commissario ad acta in Sanità, iniziato nel novembre 2021 «con i super poteri di un uomo solo al comando» o – dice Giuseppe Mazzuca, presidente del Consiglio comunale, «una figura mitologica metà presidente metà commissario nella quale neppure il suo predecessore Mario Oliverio, pur con un governo amico, volle trasformarsi». Con Guccione e Mazzuca anche il consigliere comunale Giuseppe Ciacco.

Le carenze di personale

Per soddisfare il fabbisogno di 14 Case di comunità hub, 47 spoke e 20 ospedali di comunità servirebbe un incremento di almeno il 5% del personale infermieristico e del 20% del personale amministrativo in dotazione al Servizio sanitario regionale: in particolare 356 infermieri, 201 assistenti sociali, 120 oss e 12 medici. «Necessario – secondo Guccione – attivare la rete territoriale di prossimità, la Calabria presenta ancora un sistema ospedale-centrico e troppa gente va al pronto soccorso, dove capita di morire prima di essere ricoverati. Bisogna pensare al malato cronico puntando sulla telemedicina e sull’assistenza domiciliare integrata e rivolgendosi alla presa in carico degli over 65: siamo ancora allo 0,89% mentre l’obiettivo è il 10%. Sul piano delle strutture, c’è tempo fino al 2026 ma siamo ancora ai progetti, spesso neanche definitivi». Ci sono poi casi limite come l’Annunziata «ospedale dimezzato – attacca Guccione – con 425 posti letto attivi su 730 e un pronto soccorso ingestibile nonostante l’inaugurazione della nuova ala».

Gli attacchi a Occhiuto

Il piano di rientro doveva durare 36 mesi ma ad oggi è passato il quintuplo del tempo: in 15 anni di commissariamento – e cinque con maggiori poteri e risorse grazie ai decreti Calabria, l’ultimo in scadenza il 31 dicembre 2024 – non hanno portato ad alcun miglioramento, «anzi – dice Guccione – la situazione sembra peggiorata, e Occhiuto viene puntualmente redarguito dal governo amico, se pensiamo al tavolo interministeriale Economia e Sanità che lo incalza sulla spesa dei fondi per i Lea, da lui usati per la copertura finanziaria di leggi che con la sanità non c’entrano nulla, o l’emigrazione sanitaria. L’Agenas, che è un organismo indipendente e non certo politico, segnala puntualmente questi problemi e la Calabria è sempre agli ultimi posti».
Infine Guccione segnala l’anomalia di «fatture liquidate anche due o tre volte» e quella dei bilanci delle Aziende sanitarie, con Cosenza e Reggio Calabria che non ne approvano rispettivamente dal 2018 e dal 2013 e costano 2,5 miliardi di euro l’anno sui 3,5 totali di finanziamento dal governo centrale.

Una “catastrofe” in cifre e la transazione milionaria

A Ciacco tocca elencare le cifre negative di quella che lui stesso definisce “una catastrofe sanitaria” aggiungendo il Gimbe ai già citati tavoli interministeriali e Agenas: un quadro a tinte foschissime tra emigrazione sanitaria anche in età pediatrica, indici minimi di interventi salvavita e alti mortalità infantile e oncologica, rinuncia alle cure e speranza e aspettativa di vita basse.
I tre esponenti dem hanno inoltre ricordato la vicenda della transazione milionaria all’Asp di Cosenza sulla quale lo stesso ufficio legale di via Alimena ha espresso contrarietà: «una nefandezza oltre che un killeraggio politico-istituzionale nella gestione del denaro pubblico – ha tuonato Mazzuca – sulla quale ho chiesto chiarezza al presidente e commissario senza avere alcuna risposta. Occhiuto, se ci sei batti un colpo. Noi intanto stiamo lavorando per riprenderci la Regione: tra due anni saranno gli elettori a riconsegnarcela». (e.furia@corrieracal.it)

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