La salute è una isonomia, in altre parole, una democrazia. La malattia è una monarchia, uno squilibrio di poteri. La lettura politica della medicina esiste ed è antica, antichissima e la fa un calabrese, un medico, Alcmeone di Crotone, padre dell’anatomia e della fisiologia, padre, soprattutto, della medicina razionale. La malattia non è un castigo divino, si può intervenire per riportare l’uomo in equilibrio. Perché ricordare ora Alcmeone, allievo di Pitagora, vissuto tra il VI e il VII secolo a.C., nel pieno di questa rovente estate calabrese? La storia ha sempre un suo perché.
La notizia del via libera della ministra Roccella al corso di medicina che partirà quest’anno a Crotone è, intanto, una buona notizia. 84 posti, orientamento verso le tecnologie digitali, sinergia operativa con gli altri due atenei calabresi, l’Unical e la Magna Grecia di Catanzaro, sinergia istituzionale con il comune di Crotone che ha messo a disposizione gli spazi, sinergia formativa per i laboratori clinici con l’ospedale di Crotone e la Dulbecco di Catanzaro.
È un orientamento diffuso, ormai, l’apertura di corsi di laurea in medicina. L’Italia e soprattutto il Sud hanno bisogno di medici. Un paio di anni fa è stata la volta di Potenza, più indietro nel tempo aprì i corsi Salerno. Salerno che fece – e bene fece – della scuola medica salernitana vanto e legittimazione storico-culturale per rivendicare la facoltà di medicina (oggi non si chiamano più facoltà ma ci capiamo) a sud dei policlinici e degli ospedali napoletani.
Se dunque Salerno ricorda Ippocrate, Crotone può ricordare Alcmeone (che precede storicamente Ippocrate) anzi sarebbe suggestivo intitolargli il corso di laurea, in continuità con la scelta di quel “Magna Grecia” per l’Università di Catanzaro. Alcmeone, rivoluzionando la medicina teurgica, capì che il benessere è nell’equilibrio dell’uomo e che grande importanza ha la funzione regolatrice della mente, prima completamente trascurata. Ce n’è abbastanza per fronteggiare bisogni, ansie e disequilibri della modernità. «I medici di Crotone sono i primi nel mondo, secondi quello di Cirene». Quando lo scriveva Erodoto il mondo era piccolo. Ma se già allora esisteva una scuola medica a Crotone, oggi che il pianeta non ha più terre sconosciute, perché non “sfruttare” questa straordinaria eredità? (redazione@corrierecal.it)
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