CATANZARO E’ di quasi 34 milioni il “rosso” dell’azienda ospedaliera universitaria Dulbecco, nata dalla fusione tra il Policlinico universitario Mater Domini e l’ospedale Pugliese Ciaccio di Catanzaro. E’ quanto emerge dalle tabelle del bilancio d’esercizio 2023 della Dulbecco, il primo bilancio dopo la fusione. Il documento contabile in particolare evidenzia che la perdita della Dulbecco a fine 2023 è pari per la precisione a 33,9 milioni, anche se questo dato negativo poteva essere minore perché – come si legge nella relazione del commissario della Dulbecco, Simona Carbone – dalla Regione «si rileva un minore finanziamento di questa Aou per le prestazioni sanitarie erogate nel 2023 di circa 13 milioni».
Per quanto riguarda altre “voci” del bilancio consuntivo della Dulbecco, secondo quanto riporta la relazione «l’esercizio 2023 registra un valore della produzione pari a euro 352.027.877. Se comparato con la sommatoria dei valori della produzione delle due ex aziende ospedaliere dell’esercizio 2022 è in diminuzione. Nel 2022, infatti i conti economici approvati da queste ultime presentano un valore complessivo della produzione, aggregato, pari a euro 361.234.821. I costi della produzione nell’esercizio 2023 sono stati pari ad euro 367.301.587, in diminuzione rispetto ai costi della produzione sostenuti dalle due ex aziende ospedaliere nell’esercizio 2022. Nel 2022, infatti i conti economici approvati da queste ultime presentano, aggregati, costi complessivi della produzione pari a euro 372.748.710…». Gli interessi passivi sono aumentati di circa 600 mila euro, arrivando a circa 2,3 milioni annui. Il costo del personale è aumentato (rinnovi contrattuali e nuove assunzioni) toccando quota 169 milioni di euro, tuttavia al di sotto del tetto di spesa pari a 176,7 milioni.
Nella relazione del commissario Carbone si fa anche un punto sulla gestione sanitaria. Per quanto riguarda gli accessi al pronto soccorso del presidio Pugliese, questi sono aumentati di circa 4 mila, arrivando a oltre 52 mila nel 2023. Un passaggio riguarda il pronto soccorso da realizzare all’interno del Policlinico Mater Domini: «Il modello organizzativo – si legge nel documento – prevede l’impiego di due strutture deputate all’emergenza-urgenza, caratterizzate da diversa complessità organizzativa ed assistenziale, che si relazionano tra loro e, contestualmente, attraverso un sistema fortemente integrato riferito prevalentemente al bacino di utenza dell’Area Centro». Gli accessi sono stimati in circa 25 mila all’anno. La struttura – si legge ancora – svolgerà le funzioni di accettazione, anche per patologie a maggiore complessità che non rientrano nella gestione delle reti tempo-dipendenti (ad eccezione della rete Sca), di osservazione breve intensiva e di medicina di urgenza, garantendo la stabilizzazione clinica, le procedure diagnostiche, i trattamenti terapeutici, il ricovero oppure il trasferimento urgente alle strutture di livello operativo e di cura afferenti alle reti tempo-dipendenti. Tali attività saranno realizzate in continuità di assistenza e secondo protocolli concordati per patologia (es. reti assistenziali ad alta complessità) tra i responsabili delle due strutture». (c. a.)
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