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l’intervista

Asp di Cosenza, Graziano: «È dal medioevo che non si facevano assunzioni»

Il Dg dell’Azienda sanitaria provinciale alla Festa dell’Unità del Pd. «Il bilancio chiuso in attivo testimonia l’ottimo lavoro fatto»

Pubblicato il: 13/09/2024 – 7:18
di Fabio Benincasa
Asp di Cosenza, Graziano: «È dal medioevo che non si facevano assunzioni»

COSENZA Bilancio chiuso e in attivo. Questa è una notizia. Dopo anni di bilanci tramandati oralmente, doppi pagamenti e doppie fatture e una lente sempre accesa dei magistrati sui conti (che non tornavano) nelle aziende sanitarie calabresi, arriva una buona notizia. L’Asp di Cosenza ha chiuso il bilancio 2023 con il segno più. Il dg Antonello Graziano commenta al Corriere della Calabria, il risultato raggiunto: «Credo che questo testimoni lo stato di salute dell’Ente, perché nel bilancio c’è tutto: la situazione economica, il monte rischi, gli investimenti. Il bilancio è una somma, come si dice». Il direttore generale ricorda i guai del passato. «Quando mi insediai nel maggio 2022, questa azienda veniva da un periodo di non bilanci, sono stati bocciati tutti quelli presentati da parte dei commissari ad Acta che sono succeduti perché inattendibili e di conseguenza non ci potevano essere programmazione, pianificazione, investimenti. Senza bilancio non si fa niente».

Sanità, uno stato di emergenza?

Mentre intervistiamo il Dg, il senatore Nicola Irto dal palco della festa dell’Unità del Pd si sofferma proprio sui mali della sanità calabrese che bolla come uno «Stato di emergenza». «La sanità diventa anche motivo di scontro politico. Non dovrebbe essere così. Ci sono cose che non vanno, ma non vanno in tutta l’Italia. Ognuno di noi ovviamente sta facendo molto, c’è un’inversione di tendenza», sostiene Graziano. «Abbiamo fatto 1.200 assunzioni e dal medioevo che non si facevano». Ed ancora: «Stiamo ristrutturando alcuni ospedali, abbiamo aperto nuovi reparti, l’Utic a Paola, la Cardiologia a Corigliano Rossano, Osteopatia sempre a Corigliano Rossano».

Il futuro

Il bilancio chiuso in attivo fa ben sperare per il futuro? «Adesso dobbiamo consolidare quello che abbiamo fatto per riuscire a proseguire nella ristrutturazione degli ospedali, nelle politiche assunzionali, nel lottare per una sanità sempre più in grado di rispondere ai bisogni ed alle esigenze dei pazienti e dei cittadini». «Si può fare – chiosa Graziano – anche a queste latitudini». (f.b.)

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