ROMA «Quello delle infrastrutture e’ un settore strategico anche per la competitivita’ internazionale e il ministro degli Esteri, Antonio Tajani intende «portare avanti con forza una vera e propria diplomazia delle infrastrutture». «Le infrastrutture – scrive il vicepresidente del Consiglio nel messaggio di saluto inviato all’Ance riunita a Vico Equense per la due giorni dedicata alle “Opere pubbliche oltre il 2026. Dalla legge Merloni al Pnrr, quali regole, quale mercato” – e, piu’ in generale, le opere pubbliche sono uno straordinario motore di crescita e un fattore chiave di competitivita’ nazionale e internazionale. Il governo e’ fortemente impegnato nel sostegno a questo settore strategico per il nostro tessuto economico attraverso la diplomazia della crescita, la strategia per favorire l’export e l’internazionalizzazione delle nostre imprese e dei nostri territori che ho avviato dall’inizio del mio mandato». “I risultati sono molto positivi. Il nostro export si avvia quest’anno a superare il record di 650 miliardi. «Siamo la seconda manifattura europea, grazie al nostro tessuto produttivo – scrive ancora Tajani – composto da tante grandi imprese e da oltre 4 milioni di Pmi. Siamo il quarto esportatore al mondo. Il tema delle infrastrutture e’ centrale per il commercio globale, per la crescita, per le imprese».
Il tema della connettivita’ e delle infrastrutture e’ stato al centro delle riunioni dei G7 Esteri a Capri ad aprile, e poi dei G7 del Commercio a Reggio Calabria a luglio, in cui – ricorda – «ho anche portato i ministri a visitare il porto di Gioia Tauro, uno snodo chiave nell’infrastruttura logistica del nostro Paese al centro del Mediterraneo». «Sono personalmente impegnato – spiega Tajani – in una campagna a 360 gradi per l’apertura di nuovi mercati e per una sempre maggiore penetrazione delle nostre imprese in tutti i mercati strategici. Ho rafforzato tutta la squadra della diplomazia economica per cogliere nuove opportunita’ e aprire nuovi mercati. Sono stato nei giorni scorsi in missione in Montenegro e in Macedonia del Nord, completando in questo modo le visite in tutti i Paesi dei Balcani. Sosteniamo con forza il percorso di allargamento per ricucire i Balcani alla famiglia europea, partendo dalla dimensione economica. In tutti i Paesi della regione, le imprese italiane – dice il ministro – contribuiscono alla costruzione di un partenariato economico dalle basi solide».
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