REGGIO CALABRIA Si è conclusa con un lieto fine stamattina, intorno alle 8,40, la vicenda dell’uomo di 65 anni disperso nel primo pomeriggio di ieri, 9 ottobre, mentre cercava funghi nei boschi della zona del laghetto Rumia, nei pressi di Gambarie nel Parco Nazionale d’Aspromonte.
Il sessantacinquenne, che si era perso intorno alle 15 di ieri, è stato ritrovato in località Muscatello da una squadra mista di soccorso composta da tecnici della Stazione Alpina Aspromonte del Soccorso Alpino e Speleologico Calabria – CNSAS, Carabinieri Forestali e Vigili del Fuoco.
L’uomo ha riferito di aver trovato riparo durante la notte e di aver spento il telefono cellulare per un risparmio di batteria, per riaccenderlo questa mattina fornendo indicazioni sulla propria posizione.
L’allarme era scattato nel pomeriggio di ieri, quando l’uomo aveva perso l’orientamento nel bosco. Le ricerche sono andate avanti, senza sosta, per ore anche durante la notte. Nonostante lo spavento, il 65enne è in buone condizioni di salute, ha riportato qualche escoriazione dovuta a delle cadute.
E’ intervenuto il nucleo cinofili dei Vigili del Fuoco Calabria a seguito della segnalazione giunta alla sala operativa del comando di Reggio Calabria: inviate sul posto la squadra del presidio rurale dei vigili del fuoco di Gambarie d’Aspromonte, la squadra del distaccamento di Villa San Giovanni, i nuclei Cinofili e Sapr (sistema aeromobile a pilotaggio remoto) dei vigili del fuoco Calabria congiuntamente ad unità Sapr provenienti dal comando di Bari. Impegnati nella ricerca oltre i vigili del fuoco, come detto, anche i carabinieri forestali e i volontari del soccorso alpino. Durante la notte le ricerche sono proseguite senza sosta, perlustrando i percorsi visibili e casolari: alle ore 7 circa il disperso è riuscito a mettersi in contatto con i vigili del fuoco, che sono riusciti a rilevare le coordinate geografiche e a localizzare la posizione esatta del malcapitato, individuato dai cinofili e dai Carabinieri Forestali e recuperato in buone condizioni ma provato dalla notte trascorsa al freddo.
«Ricordiamo che andare a funghi è pericoloso e non va sottovalutato. Spesso si riscontra la mancanza di preparazione ad affondare terreni che possono dimostrarsi insidiosi oppure l’utilizzo di calzature non idonee all’ambiente che potrebbero essere causa di scivolate e successive cadute: non bisogna dimenticare che nella maggior parte dei casi ci si trova su terreni impervi di collina e montagna», scrive il Cnsas, consigliando l’attivazione di Georesq, l’App gratuita progettata dal Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico – CNSAS, promossa dal CAI – Club Alpino Italiano con il supporto del Ministero del Turismo che, durante le attività outdoor, permette di inviare un allarme direttamente alla Centrale Operativa del CNSAS comunicando posizione e percorso, riducendo notevolmente i tempi di arrivo delle nostre squadre di tecnici di soccorso.
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